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12 dicembre 2024

Treviso

«ALLAH È SATANA», SCRITTE ANTI-MOSCHEA

La Lega nega la paternità del messaggio. La Digos visionerà la registrazione delle telecamere

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Treviso – “Allah è Satana. Maometti è figlio di Satana”. Questo il messaggio che capeggiava sulle serrande dell’ex supermercato di San Liberale, trasformato in moschea per il Ramadan. Pregare per i mussulmani diventa sempre più complicato, scritte a parte, visto che il prosindaco Gentilini ha disposto vigili di piantone 24 ore su 24 e se i musulmani si mettono a pregare, verranno sgomberati. E ancora braccio di ferro fra l’Amministrazione leghista e i fedeli di Allah.

Questa volta, dopo Monigo, la questione interessa San Liberale, quartiere che oggi registra il più alto tasso di immigrati residenti della città. Lunedì notte, a poche ore di distanza dall’apertura di una moschea provvisoria per celebrare il Ramadan, ignoti muniti di bomboletta spray hanno lanciato un monito per far capire che i mussulmani non sono affatto graditi. Si è trattato di una scritta chilometrica di colore bianco.

Il messaggio ha lasciato basiti Abderrhamane Kounti e i ragazzi di Seconda Generazione, che annunciano una denuncia contro ignoti. Si tratta dell’ala integralista, spesso protagonista di proteste contro la Lega come la preghiera in mezzo alla strada a Monigo. Le così dette «colombe», si sono invece dissociate dagli integralisti andando a pregare a Villorba, nel parcheggio dell’ex moschea del Centro grossisti, chiusa da anni, ma anche in questo caso il gesto non è stato apprezzato dal Comune. Nonostante la contrarietà dei leghisti a concedere una moschea a Treviso, assicurano di non essere gli autori del blitz.

Qualcuno parla di Forza Nuova ma la Digos, intervenuta sul posto, smentisce: la mano è un’altra. La verità uscirà dall’ispezione delle telecamere della zona in funzione quella notte. L’Amministrazione leghista, comunque, sta tentanto in tutti i modi di far sloggiare i musulmani dall’ex negozio, regolarmente affittato, visto che si tratta di utilizzo improprio rispetto alla destinazione commerciale. Il vicesindaco Gentilini su questo punto è stato chiaro fin da subito: «Se si mettono a pregare, scatta lo sgombero».

Foto Oggi Treviso

 


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