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30 aprile 2024

Castelfranco

Camionista non dichiara tre milioni e mezzo, trovati quaderni per il “nero”

L’imprenditore di Resana nel mirino della finanza. Controllati gli anni dal 2003 al 2010

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

RESANA – Durante una perquisizione nell’ufficio della sua ditta a Resana, nascosti all’interno di un cassetto, sono stati trovati dei quaderni dove veniva tracciata la contabilità “in nero”.

Erano riportati chiaramente gli incassi reali, che attestavano il valore d’affari effettivo della ditta, e le fatture registrate nella contabilità ufficiale, specificando a fine pagina a quanto ammontava il “nero”.

«È difficile trovare delle prove talmente chiare e schiaccianti su una doppia contabilità…», hanno commentato gli uomini della Guardia di Finanza della Tenenza di Castelfranco, questa mattina in conferenza al Comando provinciale di Treviso.

Le fiamme gialle, sviluppando un’indagine per appropriazione indebita a carico di un autotrasportatore cinquantenne di Resana, hanno scoperto come dal 2003 al 2010 avesse non dichiarato ricavi per 3,5 milioni di euro, individuando componenti negativi di reddito non deducili per 680mila euro ed iva non chiarata per 800mila euro.

La ditta si occupa di commercio e trasporto di materiali inerti e ghiaia, ha sede a Resana e ha avuto per anni contatti con cavatori dei comuni limitrofi.

L’autotrasportare nel periodo preso in esame dalla Finanza ha amministrato una Snc ed una Srl.

 

Durante le perquisizioni in ufficio e a casa, oltre alla documentazione contabile è emersa anche una copiosa documentazione extracontabile, facendo venire alla luce una contabilità parallela a quella ufficiale. Venivano emessi documenti fiscali aventi lo stesso numero progressivo, ma con differenti importi, destinatari e modalità di pagamento.

I clienti dell’attività che ricevevano beni o prestazioni di servizi, ignari dell’escamotage adottato, registravano correttamente la fattura ricevuta, mentre il soggetto emittente, il titolare cinquantenne, registrava una fattura nella contabilità ufficiale, mentre l’altra andava ad alimentare la contabilità parallela completamente “in nero”.

 

L’uomo dovrà rispondere di dichiarazione infedele ed occultamento o distruzione di documenti contabili.

 


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Matteo Ceron

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