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30 aprile 2024

Treviso

Gli orti urbani a Treviso

Appello di Manildo e Bolzonello

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Gli orti urbani a Treviso

TREVISO - "Coltivare e curare la terra, ogni giorno con pazienza. Seminare, saper aspettare i frutti".

E' il cappello introduttivo del Sindaco Giovanni Manildo, in compagnia di Alfio Bolzonello, " il capo ortolano", che ha suggerito e accompagnato l' esperienza degli orti urbani, "un ottimo esempio di come cura della terra sia sinonimo di cura dell'altro, di creazione di comunità. Un'esperienza che deve diventare contagiosa".

 

Questa l'esperienza raccontata dal Sindaco.

Nel 2013 Treviso aveva bisogno di forti cambiamenti: era percepita e vissuta come una città addormentata, chiusa nella sua bellezza. La città appariva alla fine di un ciclo.

I cittadini, le forze vive e produttive della città, chiedevano un radicale cambiamento, una spinta nuova verso una Treviso che non fosse solo bella, ma viva, attrattiva, da vivere in modo nuovo e diverso.

Su tale premessa "era necessario assumersi la responsabilità di una svolta radicale, per amore di Treviso, perché le persone potessero finalmente scoprirla e perché anche coloro che venivano da fuori potessero innamorarsene di nuovo".

 

Dal 2013 al 2018 "abbiamo percorso un cammino amministrativo entusiasmante, ricco di idee, talvolta di difficoltà e sicuramente di incontri, trasformazioni, innovazioni, sorprese. I nostri punti cardinali sono rimasti sempre i medesimi: abbiamo voluto una Treviso aperta, viva, sostenibile e solidale, orgogliosa ed ambiziosa.

Passo dopo passo, Treviso è diventata una città capace di salire sulle sue Mura cinquecentesche per guardare oltre, per diventare un punto di attrazione e un valore aggiunto per tutto il territorio, rilanciando la cultura e il turismo come volano per lo sviluppo economico della città, ponendo attenzione all'ambiente e alle nostre acque, costruendo nuove piazze e nuovi luoghi per rinforzare la nostra comunità. una comunità che guarda alle persone e alle famiglie puntando molto anche sulla formazione con la scuola e l'università".

Manildo si era rivestito dei panni del "buon padre di famiglia" per occuparsi "di più persone, dei loro diritti, dei loro bisogni reali, offrendo anche una rete di protezione sociale a chi è più debole o esposto, ci siamo occupati della comunità e delle relazioni tra le persone, con l'aiuto del terzo settore e del volontariato, abbiamo incominciato a riportare in testa al nostro agire una parola che è il fondamento della nostra modernità laica ed occidentale: fraternità".

 

A conclusione del primo mandato l'Amministrazione, attingendo dal lessico calcistico, punta al secondo tempo.

" Ed io, Giovanni Manildo, vi chiedo di schierarvi al mio fianco. Ho bisogno delle energie di tutti voi che amate Treviso, per portare a compimento e rilanciare con persone nuove quel cambiamento che fino a 5 anni fa ci sembrava impossibile. Ora i presupposti ci sono: grazie all'impegno straordinario di chi è partito insieme a me abbiamo fatto moltissimo, e , con l'innesto di ulteriori forze vive, il meglio deve ancora venire".

 

Queste le sue attese:

"Tutti insieme, possiamo e dobbiamo continuare a costruire una Treviso più umana, una città delle persone per le persone, possiamo continuare a contrapporre alle sabbie mobili dell'immobilismo dettato dalla paura l'orgoglio e la felicità di partecipare al cambiamento.

La forza tranquilla del buon governo perché amministrare è difficile, ma noi siamo qui per dimostrare che guardare negli occhi il futuro è possibile.

Vogliamo stingere un patto con Treviso ed i Trevigiani per dare ai nostri giovani ed ai nostri figli la Treviso che meritano.

Altrove, molti profetizzano tempi difficili: a Treviso, grazie a tutti voi, abbiamo trovato l'antidoto e dobbiamo non solo riconfermare e consolidare ma addirittura rilanciare.

Questo secondo tempo giochiamolo insieme: non vedo l'ora che continui la partita per vincere le sfide che ci attendono e portare Treviso ed i trevigiani verso il futuro ancorati alla nostra identità e alla nostra straordinaria storia".

Nella foto Giovanni Manildo agli orti urbani di San Paolo, la piazza del quartiere, come la definiscono i 44 ortolani che ci lavorano.

Un'esperienza di comunità nata grazie al lavoro dell'Amministrazione, dell'assessore alla partecipazione Liana Manfio e alla direzione di Alfio Bolzonello.

 


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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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