Mose, Galan patteggia 2 anni e 10 mesi
VENEZIA - Giancarlo Galan, che ha ottenuto il si' della Procura al patteggiamento per le accuse nell'inchiesta Mose, potrebbe essere posto ai domiciliari già oggi. Finora è sempre stata questa la 'prassi' seguita dal Gip per gli arrestati che hanno chiesto di patteggiare e, secondo quanto si apprende, la linea dovrebbe essere seguita anche per Galan. Di fatto il vero passaggio giudiziario si avrà in un secondo momento, quando i legali dell'ex ministro saranno davanti al giudice e ai pm per entrare nel merito del patteggiamento e valutarne la congruità.
Per l'inchiesta Mose sono una ventina i patteggiamenti attesi per il 16 ottobre, sul totale di 35 indagati. Uno solo finora è stato respinto, quello dell'ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni (pena incongrua), il primo a chiederlo dopo che era stato ai domiciliari per finanziamento illecito dei partiti.
La comunicazione della richiesta di patteggiamento da parte di Giancarlo Galan è stata fatta con una nota congiunta a firma del Procuratore capo Luigi Delpino e del Procuratore aggiunto Carlo Nordio. "In data odierna i difensori di Giancarlo Galan hanno presentato a questo ufficio richiesta di applicazione della pena nella misura finale di anni 2 mesi 10 reclusione - scrivono i due magistrati - con la previsione della confisca per equivalente della somma di 2 milioni e 600 mila euro". "Hanno infine chiesto - proseguono - la sostituzione della custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliari. Questa procura ha inoltrato l'istanza all'ufficio del Gip esprimendo parere favorevole in ragione della congruità della pena, della carcerazione preventiva già sofferta e del suo proseguimento domiciliare".
"La sanzione complessiva risponde infatti al fondamentale criterio di rieducazione contenuto nell'Art. 27 della Costituzione - precisano Delpino e Nordio -, e ai criteri di ragionevolezza ed economia processuale che hanno ispirato il legislatore a introdurre l'istituto del patteggiamento".