Il Mose di Venezia: il grande malato
E' arrivata la tangentopoli del Veneto 2, vent'anni dopo
TREVISO - In riferimento ai 35 arresti che la Magistratura ha emesso legati alla grande infrastruttura Mose portata avanti da vent'anni, il Consigliere Regionale Claudio Niero, trevigiano, ci ha rilasciato la seguente dichiarazione:“L’inchiesta Mose delinea un inquietante sistema di intrecci e corruzione e questa è una delle molte ragioni per cui dopo vent’anni è evidente la necessità di cambiare il governo della Regione”.
Gli autorevoli arresti veneziani mettono in fibrillazione tutta la politica veneta. Ce n’è per tutti: il Sindaco di Venezia del PD Giorgio Orsoni, accusato di finanziamento illecito per la campagna elettorale del 2010, l’ex Governatore Galan, il cui arresto è soggetto all'approvazione del Parlamento, l’ex Assesore alla viabilità Lia Sartori, l’Assessore a Infrastrutture e Trasporti Renato Chisso (Forza Italia), Giampietro Marchese, e molti politici ed imprenditori veneziani.
“Tali arresti – prosegue Niero – mettono in evidenza che un problema c’è, sembra di essere tornati ai tempi di Mani Pulite. È evidente, però, che il problema della corruzione va risolto alla radice e, l’origine è proprio il sistema malato senza alcun ricambio, legato alla ventennale amministrazione di Centro Destra nella nostra Regione”.
Adesso si attende, con rispetto, il responso della magistratura che farà il suo corso. “Il Presidente Zaia ne tragga le dovute conclusioni, – conclude Niero – bisogna avere il coraggio di dire che anche il Veneto deve cambiare verso perché è evidente che questo sistema di potere è crollato e che questa classe dirigente ha fallito”.