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20 maggio 2024

Vittorio Veneto

I lupi e la piscina comunale

Quando la politica locale volava alto e quanto è scesa in basso. Nelle vasche non a norma

| Michele Bastanzetti |

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| Michele Bastanzetti |

piscina vittorio veneto

VITTORIO VENETO - Era il 5 novembre 1968, il presidente della Repubblica Saragat giunse in una città pavesata a festa per celebrare il 50° della Vittoria. Al seguito: il presidente della Camera Pertini, il presidente del Consiglio Leone, il presidente della Corte Costituzionale, il ministro della Difesa Gui, altri tre ministri, e relativi sottosegretari. Venne inaugurato il monumento capolavoro di Murer con la madrina, Emma Tandura, Medaglia d’Argento al Valor Militare. e vedova del leggendario Alessandro.

 

Così Saragat: “..da quel giorno Vittorio Veneto…si è impresso nel cuore degli italiani...da quel giorno più che un punto della geografia Vittorio Veneto prendeva a essere un punto della storia…”. Erano gli anni in cui la politica locale volava alto; sapeva rappresentare nei più influenti consessi l’importanza della nostra ricca e coerente storia filoitaliana nonché il legittimo orgoglio dei suoi cittadini. Grazie a questo e all’entusiasmo per l’accoglienza riservata alle autorità dai vittoriesi - non pervenuti i venti di contestazione sessantottina - solo tre anni dopo s’inaugurò in piazza Aldo Moro il “Centro Sportivo Vittorio Veneto ‘68”: Palazzetto e Piscine che per quell’epoca erano un gioiello.

 

Son passati 50 anni e i successivi statisti de casada non sono riusciti ad adeguare gli impianti esistenti alle normative ed alla economicità della gestione. In particolare le piscine, servizio socio-sanitario fondamentale prima che sportivo, che nonostante la vetustà macinano presumo per difetto sui 30mila ingressi l’anno, sono al palo e non son già chiuse solo per l’encomiabile passione della Nottoli; dei santi. Antisismicità, bagni, vasche da aggiornare, serramenti, piastre esterne, impianti di riscaldamento impensabili coi costi di energia attuali. Tanto “sconsiderati”, gli statisti de casada, che manco son riusciti ad avere l’acqua gratis, nonostante noi la regaliamo alla bassa; neanche in grado di mettere dei pannelli fotovoltaici per risparmiar combustibile. Solo bla bla infiniti ad ogni sindaco transeunte. Mentre i soldi, da un giorno all’altro, si trovavano per sciocchezze come la Mafil o follie come l’acquisto (impostoci) del Da Ponte. Attenzione, che i lupi cattivi stan scendendo a valle …e potrebbero andare alle urne.

 



 

 


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Michele Bastanzetti

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