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12 dicembre 2024

Treviso

Lorenzon (Cisl): “Servono nuove strategie per rilanciare lavoro e territorio"

Il segretario generale della Cisl Belluno-Treviso con una lettera aperta chiede un incontro alle associazioni della Marca

| Isabella Loschi |

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Lorenzon (Cisl): “Servono nuove strategie per rilanciare lavoro e territorio

TREVISO – Individuare insieme nuove strade da percorrere, definire rinnovate modalità di relazioni, progettare nuovi strumenti da utilizzare per tornare a produrre valore economico e sociale a favore del territorio. Con questi obiettivi Franco Lorenzon, Segretario generale della Cisl Belluno Treviso, invita i Presidenti delle Associazioni di rappresentanza e i Segretari generali delle organizzazioni sindacali della provincia di Treviso ad un incontro finalizzato a ripensare forme, modi e strategie per affrontare sinergicamente la crisi che ancora non dà tregua.

In una lettera aperta, il numero uno della Cisl Belluno Treviso invita i leader di Unindustria, Artigiani della Marca, Cna, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Uil e Cgil Treviso, ad arricchire di nuovi contenuti l’impegno comune per sostenere lavoratori, cittadini, imprese e territorio. Non casuale il momento scelto da Franco Lorenzon per lanciare questo appello. Con il recente avvicendamento del Presidente della Confcommercio di Treviso si è infatti conclusa una fase che ha visto le Associazioni di rappresentanza della provincia protagoniste di una inedita alleanza che si può riassumere nello slogan ‘Per il lavoro e per il territorio’, culminata con la Festa del Lavoro 2013 e la manifestazione che ha visto sfilare assieme sindacati e imprenditori. “La simbolica foto scattata sul palco di piazza dei Signori il Primo Maggio 2013 viene archiviata – scrive Lorenzon - perché la grande maggioranza di quei protagonisti ha lasciato ad altri l’onere di guidare le rispettive associazioni. Da allora, infatti, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Coldiretti e Uil hanno cambiato Presidente, mentre Cna e Cgil lo avevano fatto poco prima. E’ quindi necessaria una riflessione che prenda atto della nuova situazione, senza attardarci nella retorica della ‘continuità della linea politica’ che serve forse a rassicurarci ma non certo a risolvere i problemi”.

Il punto di partenza è rappresentato dalle tante iniziative comuni che hanno caratterizzato l’attività delle Associazioni di rappresentanza in questi anni. Uno sforzo sinergico culminato il Primo Maggio 2013 ma puntellato da numerose azioni volte a portare a casa risultati concreti per cittadini, imprese e lavoratori. Vale la pena ricordare il “Patto per lo sviluppo” tra Unindustria e Cgil, Cisl e Uil, volto a sperimentare un sistema innovativo di relazioni industriali a base territoriale per qualificare la contrattazione aziendale, ma anche lo sforzo profuso da tutte le categorie datoriali e sindacali per la tutela del territorio, con il no ai mega insediamenti industriali proposti da Colomberotto e Roto-Cart, a Barcon, e da Ikea, a Casale sul Sile. E ancora, la spinta, per il rinnovamento dei modelli di governance e degli assetti istituzionali del territorio, per una maggiore equità nella tassazione locale, l’agenda delle priorità presentata ai candidati delle elezioni politiche e delle recenti europee e il Patto territoriale per la Legalità.

Nel cambio di fase e di leadership che le Associazioni stanno vivendo in questo periodo, Lorenzon richiama l’attenzione dei neo Presidenti soprattutto su un punto, ossia la “necessità di far tesoro dell’esperienza fatta, non per riprodurla così com’è, ma per andare oltre, evitando il rischio che ciascuna Associazione si rinchiuda nella mera rappresentanza ‘della propria gente’ e ascolti solo ‘la pancia’ dei propri iscritti per dare le risposte – facili ma spesso insufficienti – che gli associati si aspettano”. “In questa fase così delicata della crisi - prosegue il Segretario generale -, in cui l’auspicata ripresa continua a spostarsi nel tempo perché si continuano ad applicare le vecchie ricette, credo che i gruppi dirigenti debbano assumersi responsabilità che in altre occasioni non erano necessarie. Nel nuovo scenario della competizione globale che ha cambiato i termini del rapporto tra mondo e territori e tra capitale e lavoro, vince chi riesce a fare rete e a coniugare con coraggio la propria identità con quella degli altri. Pertanto, per tornare a produrre valore economico e sociale a favore dei nostri associati e del nostro territorio, è auspicabile lavorare insieme, uniti per gli stessi obiettivi. Il problema è come individuare nuove strade da percorrere, nuove modalità di relazioni, nuovi strumenti da utilizzare”.

 



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Isabella Loschi

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