"Il Limite delle assunzioni a tempo determinato è penalizzante per le nostre Pmi"
La protesta del sindaco consulenti del lavoro di Treviso
| Isabella Loschi |
TREVISO – “Il limite massimo del 20% sulle nuove assunzioni a tempo determinato, e la conseguente sanzione sullo sforamento, penalizza fortemente le piccole medie imprese e non favorisce la ripresa dell’occupazione”. Questa la posizione di Cesare Artico presidente dell’Ancl Treviso, il sindacato dei consulenti del lavoro, sulle assunzioni a tempo determinato regolamentate dalla legge 78 del 16 maggio scorso.
Il testo di legge da poco approvato stabilisce che se il datore di lavoro non rispetta il tetto del 20% e assume con un contratto a termine un numero maggiore di dipendenti, dovrà pagare una sanzione in denaro. Se il numero degli addetti a tempo determinato supera il 20% ma resta entro il 21% dell'organico, la “multa” a carico dell'impresa sarà pari al 20% dello stipendio dei dipendenti in eccesso. In caso di sforamento oltre il 21%, la sanzione salirà al 50% delle retribuzioni.
“Se in aziende che contano dai 10 ai 15 dipendenti al massimo, si consente l’assunzione solo del 20% (ovvero 2-3 lavoratori) pena la sanzione, laddove il fabbisogno sarebbe di gran lunga superiore per poter prendere in carico le commesse in arrivo, capiamo bene che non stiamo favorendo la ripresa della produzione e tantomeno il rilancio dell’occupazione”, spiega Artico. “Se un piccolo imprenditore deve pagare una sanzione per lo sforamento del tetto di assunzione, in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando ci pensa due volte prima di procedere – continua – E’ necessario liberalizzare le assunzioni a termine ed eliminare le sanzioni. Questo permetterebbe alle Pmi di fare fronte alle commesse in arrivo, rimettendo in circolo sia gli investimenti sia il mercato del lavoro. A produzione avviata e di fronte a nuovo fatturato per l’azienda – conclude il presidente dell’Ancl Treviso – si potrebbe quindi favorire la stabilizzazione definitiva del lavoratore assunto a termine, convertendo il suo contratto a tempo indeterminato.”