Italia sotto infrazione per le escavazioni sul Piave
La denuncia dell'Eurodeputato Andrea Zanini
|
CIMADOLMO - Dopo l'interrogazione dell'eurodeputato Andrea Zanoni sui lavori di escavazione nel fiume Piave in provincia di Treviso, la Commissione europea apre una procedura d'infrazione per l'errato recepimento della direttiva Ue sulla Valutazione d'Impatto Ambientale VIA.
L'Italia è finita sotto procedura d'infrazione (numero 2013/2170 in seguito all'indagine EU Pilot 5060/2013/ENVI) per la non corretta trasposizione nell'ordinamento nazionale e regionale veneto della direttiva europea di Valutazione Impatto Ambientale VIA dopo un'indagine nata dall’interrogazione presentata dall'eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, per i lavori di escavazione dell'alveo del fiume Piave, con la creazione di diverse piste di accesso per camion, nei comuni trevigiani di Cimadolmo, Maserada sul Piave, Ormelle, Breda di Piave e Ponte di Piave, in corrispondenza di un'area golenale lunga circa 15 chilometri in zona pianeggiante, dove ricadono un Sito d'Interesse Comunitario SIC e una Zona e Protezione Speciale ZPS: “Adesso le autorità italiane hanno due mesi di tempo per rispondere altrimenti la procedura di infrazione continuerà fino alla Corte di Giustizia con il rischio di eventuali sanzioni pecuniarie”.
Nel dettaglio “l'Italia ha ricevuto una lettera di messa in mora per non aver recepito correttamente il punto 10.f dell'allegato II della direttiva VIA che richiede lo screening degli impatti ambientali per tutti i progetti di canalizzazione e di regolazione dei corsi d'acqua e non solo per i progetti destinati ad incidere sul regime delle acque – spiega Zanoni – Mi auguro non si tratti di un tentativo deliberato di escludere le escavazioni dei fiumi dall'esame di VIA. Sta di fatto che l'omissione è stata scoperta e adesso deve essere risolta”.