GENTY E' CON I SINDACI DEL PIAVE
Secondo il vicesindaco la protesta dei sindaci che chiedono di trattenere il 20% dell'Irpef è giusta e va sostenuta
Treviso - Gentilini si schiera con i sindaci del Piave che lo scorso mercoledì hanno marciato su Roma per chiedere di trattenere nelle casse dei Comuni il 20% dell’Irpef. Contrariamente a quel che dice la Lega, secondo il vicesindaco di Treviso i suo colleghi hanno "dato una scossa" al Governo.
L’auspicio dello sceriffo è che fra questi sindaci e quelli leghisti si creino delle sinergie per la sopravvivenza stessa dei Comuni. Gentilini ha espresso le sue simpatie al movimento dei sindaci veneti ieri nel corso della festa dell’Avis di Treviso a palazzo dei Trecento. Il vice sindaco trevigiano si è detto, infatti, solidale con quei colleghi che hanno minacciato le dimissioni di massa se il Governo non asseconderà le loro richieste.
Di diverso tenore l’atteggiamento del segretario provinciale della Lega, Gianantonio Da Re, che invita i sindaci “ribelli” a dimettersi. Così verranno sostituiti da chi la pensa come la Lega. I vertici del Carroccio sono infatti dell’avviso che il federalismo fiscale si possa raggiungere solo attraverso il dibattito che la Lega sta portando avanti in parlamento e non con richieste eclatanti come quella di trattenere il 20 per cento dell’Irpef.
A sostegno, invece, della tesi dei sindaci del Piave, Gentilini ieri a palazzo dei Trecento ha spiegato ai presenti che le casse del Comune sono vuote e che l’amministrazione fa sempre più fatica a sostenere le associazioni di volontariato. Insomma secondo Gentilini la protesta dei sindaci non potrebbe che giovare a tutti. Va quindi sostenuta, al di là delle ideologie dei singoli partiti.