"Fuori i mercanti dal tempio della sanità"
Polemiche contro l'ampliamento Maristella Caldato, consigliere del Pd, avanza dubbi su costi e riqualificazione ambientale
| Isabella Loschi |
TREVISO – “Fuori i mercanti dal tempio della sanità”. Con questa frase Maristella Caldato, consigliere anziano del Pd, esprime tutte le sue perplessità contro il progetto della Cittadella della Salute dopo l’incontro con il direttore generale dell’Usll9 Roberti, avvenuto mercoledì scorso.
“L’ospedale Ca’ Foncello necessita di ammodernamento, ma per l’intervento per raggruppare i 162 ambulatori che sono dislocati in 26 posizioni diverse ma, soprattutto, le 25 sale operatorie ubicate in 8 distinte dislocazioni, basterebbero 120 milioni. Invece il nuovo progetto della Cittadella della Salute, costerà complessivamente 250 milioni di euro, cioè il doppio di un intervento di ammodernamento - precisa Caldato - il 49% del costo totale sarà sostenuto da privati, mentre il 51% avrà un finanziamento pubblico. A mio avviso il presunto obiettivo del progetto di razionalizzazione dei servizi non sarà sicuramente raggiunto, in quanto, ad esempio, non c’è una progettualità precisa afferente il distretto sanitario di Treviso”. L’Ulss, avverte la consigliera di maggioranza, venderà sicuramente Borgo Cavalli: “al di là delle mezze promesse fatte al sindaco Manildo e ai sogni legittimi e condivisibili del mio Partito Democratico che ha prodotto un accorato documento su questo ed altri temi pregnanti; esiste, ad oggi, una “progettualità segreta” per collocare il Distretto alla ex caserma Salsa, con conseguente aggravio di traffico ad una zona che, di per sé, ha già gravi problemi di viabilità, tradendo così la richiesta del partito Democratico di mantenere il Distretto in Centro storico”. Rivelazione subito smentita dallo stesso sindaco.
Inoltre la Caldato critica la “presunta” riqualificazione ambientale mettendo in dubbio la deroga concessa per edificare vicino alle sponde del fiume Sile: “Quale riqualificazione ambientale – si chiede - se l’Ulss chiede al Comune di Treviso una variante al vigente Piano Regolatore per costruire a 10 metri dalle rive del Sile, in deroga alla vigente normativa che prevede l’edificazione a 20 metri? Quale riqualificazione ambientale se nella medesima variante viene richiesto un aumento dell’indice di edificabilità pari a 2,2 rispetto all’esistente dell’1,9? Dove la variazione dell’indice di edificabilità in un’area di pregio ambientale non è per costruire sale operatorie efficienti ma per permettere l’edificazione di una vasta superficie commerciale all’interno dell’area ospedaliera?”.
Nel mirino anche i costi del project financing: “ Un canone annuo fisso di circa 3 milioni e mezzo di euro, per 18 anni, oltre ad un altro canone per servizi commerciali che ammonta a 2 milioni di euro, da versare alla cordata di imprese che realizzeranno i lavori”. “L’accordo di programma che sarà discusso in consiglio comunale il prossimo 25 luglio –conclude infine la Caldato - contrariamente a quello che ha detto il sindaco Manildo, pone molto poca attenzione alla persona”.