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16 dicembre 2024

Treviso

Franco Lorenzon: "Vardanega: positivo il rapporto con i lavoratori e il territorio"

Il saluto e altro ad un amico

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Franco Lorenzon:

TREVISO - Sabato prossimo Unindustria Treviso terrà la sua annuale assemblea con una grossa novità, il cambio di guardia alla guida dell’Associazione, con il passaggio del testimone da Alessandro Vardanega a Maria Cristina Piovesana.

Il Segretario Generale CISL Belluno Treviso, Franco Lorenzon, che negli ultimi tempi era riuscito a tessere ottimi rapporti con il Presidente di Unindustria, alla vigilia dell'avvicendamento, ha ritenuto opportuno rendere pubbliche alcune considerazioni di natura non congiunturale e quindi di prospettiva.

L'autorevolezza del personaggio e la profondità delle riflessioni rendono accettabile la pubblicazione integrale.

Ecco il testo:

"Voglio anzitutto salutare e ringraziare pubblicamente il Presidente uscente Vardanega che in questo periodo così difficile si è guadagnato la stima e il rispetto di tutti. Lo ringrazio in particolar modo perché ha voluto iniziare con il Sindacato un cammino nuovo, coraggioso, al passo con i tempi.

In pochi anni il sistema manifatturiero trevigiano è passato dall’euforia di uno sviluppo che sembrava inarrestabile (la Romania era diventata l’ottava provincia del Veneto!) allo sconforto della crisi più nera che si possa ricordare dal dopoguerra. Si tratta di un sistema che sta cambiando pelle in mezzo a grandi problemi (burocrazia, tasse, infrastrutture), non senza contraddizioni al proprio interno (in tema di investimenti, evasione fiscale, innovazione).

Non era, non è, facile trovare punti fermi cui ancorarsi. E' molto più semplice dare la colpa a qualcun altro o individuare facili capri espiatori, pratica molto diffusa nel nostro Paese.

Anche Unindustria Treviso ha subìto la ‘tentazione del lamento’, basti pensare all’inedita “marcia degli imprenditori” di qualche anno fa, che può aver dato un po' di visibilità ma non ha portato a nessun risultato concreto.

Più consistente, invece, è stato il suo ripensamento del rapporto con i lavoratori e con il territorio. Le relazioni sindacali hanno registrato un salto di qualità, che purtroppo non si è ancora trasferito all’insieme delle imprese, ma che rappresenta comunque uno sforzo innovativo che ha consentito di gestire le gravi crisi aziendali in modo ragionevolmente condiviso.

Questo cambio di atteggiamento ha soprattutto permesso di aprire a un confronto contrattuale meno segnato dalla contrapposizione e più caratterizzato dalla collaborazione, di cui la celebrazione congiunta della festa del primo maggio 2013 è stato solo l’effetto più visibile.

Questa è un'eredità che ora deve saper raccogliere la Presidente Piovesana, con l’augurio che possa continuare in questo percorso virtuoso, perché le sfide poste dalla globalizzazione impongono un lavoro di sinergia e di comunione di intenti, per poterle vincere. Imprenditori e lavoratori sono chiamati quindi a cambiare la loro cultura, investendo nella “reciproca fiducia” e non più, come spesso è accaduto in passato, nella “reciproca sfiducia.”

Veniamo così alla seconda importante questione, quella del rapporto delle imprese con il territorio, tema che il Presidente Vardanega ha giustamente e ripetutamente posto all’attenzione di tutti.

L’impresa non è un “male necessario”, che viene "sopportato" solo perché consente di ottenere dei benefici economici, ma è un soggetto che vuole essere parte significativa della comunità in cui vive, una comunità che riconosce e dalla quale è riconosciuta. Si tratta di una questione decisiva per il nostro benessere futuro, gli imprenditori devono però guadagnarsi questo riconoscimento con comportamenti coerenti e costruttivi, che nascono dall'impegno comune e non solo dalla buona volontà del loro Presidente.

Ed è proprio qui che si pone la nuova e più impegnativa sfida, fatta di nuove relazioni radicate sul territorio e di promozione di un nuovo welfare che nasce nei luoghi di lavoro e si apre ai bisogni della comunità, in particolare dei giovani e delle famiglie. Una sfida che dovrà vedere uniti imprenditori e lavoratori, per un’impresa che si trasformi in "bene pubblico", concetto di cui Alessandro Vardanega si è fatto interprete e sostenitore nei suoi anni di impegno da Presidente di Unindustria Treviso".

 

 


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