MONTEBELLUNA – La Pedemontana avrà un grande impatto nella zona di Montebelluna, è importante che le opere complementari tengano conto del paesaggio e dei risvolti sulla viabilità locale. Giorgio Bedin di Ecologia e Progresso si appella al Ministero dell’Ambiente proponendo delle osservazioni che tengono conto, tra l’altro, delle rotonde di raccordo e dalla conformazione dei sovrappassi.

«Poiché sulla vicina strada Regionale n. 348 Feltrina che interseca superiormente la nuova Superstrada Pede-montana in oggetto, è prevista la nuova costruzione di due rotatorie per il collegamento con la viabilità locale, è possibile, a mio avviso, ipotizzare la costruzione di un raccordo tra la Regionale Feltrina stessa e la nuova Super-strada Pedemontana utilizzando appunto la presenza delle due rotatorie – osserva Bedin -.  Da esse possono dipartirsi i collegamenti con le bretelle in entrata ed in uscita dove vengono ricavate anche due barriere ciascuna: per il ritiro del ticket se in ingresso o per il pagamento del medesimo se in uscita. Sono innegabile ed evidenti i grandi vantaggi di risparmio di territorio, di minore impatto sulle preesistenze, nonché di minor costo delle opere.

La presenza delle due rotatorie, inoltre, consente il collegamento totale tra la viabilità locale in progetto o già esistente e la Superstrada Pedemontana Veneta».

Arriva quindi ai sovrappassi. «Viene esibito un manufatto tipo per i numerosi sovrappassi, anche ferroviari, alla Superstrada nei tratti in cui essa scorre in trincea – spiega -. Si nota la scarna struttura dei medesimi costituita da due grosse e visivamente pesanti spalle rientranti nella sezione complessiva della Superstrada, che sorreggono un impalcato orizzontale di tipo prefabbricato.

Ora si sa che i ponti anche se di dimensioni ridotte sono elementi architettonici e paesaggistici importanti anche per il notevole flusso di “spettatori ed estimatori” che li può ammirare.

Considerando che il tratto della Superstrada in oggetto attraversa un territorio che possiede notevoli caratte-ristiche di qualità ambientali e paesaggistiche e che possono venire valorizzate e rese riconoscibili anche dalla pre-senza dei citati manufatti di attraversamento, propongo che i medesimi vengano costruiti come elementi non pret-tamente e banalmente infrastrutturali si servizio ma siano occasione di espressioni architettoniche.

Quindi lascino ampio campo visivo spostando le spalle oltre il ciglio superiore dalla scarpata e realizzando l’impalcato in calcestruzzo gettato in opera e con sezioni strutturali diverse per ogni manufatto.

Il tutto completato con finiture (parapetti, scarichi, appoggi, ecc.) di un certa qualità».

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