Cittadella della Salute: il direttore dell'Usl9 sentito in Regione
Bottacin: "I dubbi restano", la commissione sanità vuole sentire anche il sindaco Manildo
| Isabella Loschi |
TREVISO – Sopra la Cittadella della Salute di Treviso pende un grande punto interrogativo. Tutte le incertezze sono state confermate nell’audizione della Commissione consiliare sanità con i vertici dell’Ulss 9 che ieri hanno fatto il punto sul project financing.
«A questo punto ci sono due soluzioni», afferma il capogruppo di Verso Nord, Diego Bottacin al termine dell’incontro. «O il Comune e l’Ulss si assumono il rischio di portare avanti il progetto di finanza così come è stato disegnato, oppure rifanno il progetto finanziandolo interamente con risorse pubbliche. In questo caso, le condizioni credo ci siano». Ieri il direttore generale dell’Ulss 9, Giorgio Roberti, ascoltato dai membri della V Commissione del consiglio regionale del Veneto, ha confermato la riqualificazione di 5 ettari ma mancano ancora le varianti. I consiglieri volevano conoscere lo stato di fatto del progetto di finanza con cui realizzare la Cittadella sanitaria. Il progetto ha ricevuto finanziamenti ministeriali per 50 milioni di euro, ma è fermo per la mancanza delle varianti urbanistiche e a causa delle destinazioni d’uso degli immobili che l’Ulss dovrebbe alienare per reperire una parte fondamentale delle risorse economiche.
La convocazione di Roberti era stata chiesta nei giorni scorsi dal consigliere Bottacin, sempre più preoccupato che Treviso perda la possibilità di ammodernare le proprie strutture sanitarie. «Purtroppo è tutto confermato e i problemi sono molteplici», dice Bottacin. «Non esiste una data certa per l’aggiudicazione definitiva né una per la stesura del progetto. Inoltre, prima di fare il contratto con l’aggiudicatario è necessaria la variante urbanistica. Infine, è vero che non ci sono indagini dirette della magistratura sul progetto di finanza della Cittadella della Salute, ma il capo cordata è fortemente implicato nella vicenda Mose, tanto è vero che si trova ancora agli arresti. In definitiva, dopo l’audizione i dubbi e le perplessità sono confermati e non certo fugati».
Come è possibile uscire da questo ginepraio? «Il Comune di Treviso e l’Ulss 9 si possono assumere responsabilità e rischi di proseguire sulla strada tracciata», conclude Bottacin, «ma la vedo davvero complicata. Oppure riscrivere il progetto e finanziarlo interamente con risorse pubbliche. Come ha spiegato il direttore Roberti, il patrimonio che l’Ulss può mettere in vendita è di gran lunga superiore a quello reso disponibile per l’attuale progetto di finanza. Questo significa che l’Ulss può accedere a crediti più alti e avrebbe ammortamenti di certo più vantaggiosi di quelli previsti dal progetto di finanza».
La commissione sanità ha chiesto di sentire anche il sindaco Manildo per capire la posizione del Comune rispetto al progetto.