Certificati di invalidità: «Medici di Base poco collaborativi»
Denuncia del Sindacato Pensionati Cgil: pazienti in attesa da oltre due mesi e ancora senza attestazione
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO - “La scarsa conoscenza e la poca collaborazione, quando se non addirittura l’indifferenza, dimostrata da alcuni Medici di Base alla richiesta del certificato SS3, necessario per aver riconosciuta l’invalidità civile totale , è causa di molti disagi per i pensionati dell’area castellana” lo hanno detto Gino Zancanaro, Derio Guidolin, Berlese Rosalina responsabili Spi Cgil della zona di Castelfranco Veneto.
“Le Leghe SPI CGIL della zona di Castelfranco Veneto da sette mesi a questa parte stanno controllando i modelli Obis-M dei pensionati iscritti al Sindacato – hanno affermato i responsabili dello SPI - da queste verifiche è emerso che molti sono i pensionati che si trovano nella condizione di poter recuperare delle somme sulla propria pensione, in particolare relativamente all’assegno al nucleo familiare per se stessi. Una circostanza che riguarda in particolare i titolari di pensione di reversibilità (SO) con riconosciuta infermità permanente, per cui la persona risulta impossibilitata a dedicarsi ad un proficuo lavoro.
“Per ottenere l'assegno al nucleo familiare – hanno spiegato i responsabili Spi Cgil - l’interessato deve produrre una serie di documenti che vanno poi trasmessi all'INPS dal patronato. Tra questi, l’Istituto, ritenendo non sufficiente il verbale della Commissione sanitaria di riconoscimento dell'invalidità civile, ha chiesto il modulo specifico, chiamato SS3, con l'attestazione dell'avvenuto invio telematico; un certificato che viene rilasciato dal medico di base del pensionato. I tempi oltremodo lunghi (in alcuni casi stanno superando anche i due mesi di attesa) per entrare in possesso dell’attestazione – ha tuonato Derio Guidolin - causa molti disagi per i pensionati dell’area castellana”.
“Questa operazione – ha aggiunto Rosalina Berlese - ha fatto, inoltre, emergere una disparità di trattamento economico da medico a medico con l'applicazione di tariffe diversificate che vanno dai 36 ai 71 euro per il rilascio. Solo tre medici, invece, non hanno preteso alcun compenso”. Per lo SPI CGIL tutti i medici di base dovrebbero seguire questo esempio in quanto sono già retribuiti dall'ULSS per l'assistenza ai loro mutuati.
“Per facilitare il rilascio di questi certificati è stato messo a disposizione da alcuni dei medici di base, il numero di cellulare di un collaboratore Spi Cgil con l'intento di fornire ogni utile chiarimento ai pensionati, e anche qualche medico ha contattato lo Spi per ottenere le informazioni in merito. Le domande finora inoltrate – ha concluso Gino Zancanaro - stanno avendo positivo riscontro dall'INPS con il riconoscimento degli arretrati, per alcuni l'intero periodo, per altri solo una parte”.