Antea Magaldi si esibisce alla Biennale College-Teatro 2014
Il ricco curriculum dell'attrice vittoriese
VITTORIO VENETO - Nei giorni scorsi, Antea Magaldi, ex allieva del Liceo “Flaminio”, ha trascorso alcuni giorni in famiglia nella sua casa di Vittorio Veneto.
Ha partecipato a una corso di formazione, organizzato dal Castrum di Vittorio Veneto. La giovane attrice vittoriese, venticinquenne, ad agosto sarà a Venezia, in occasione della Biennale College-Teatro 2014.
Sono passati tre anni dal debutto artistico di Antea Magaldi (in foto nei panni del Duca Orsini), al fianco di due grandi maestri del teatro italiano: Carlo Simoni ed Antonio Salines.
La sua avventura come professionista nel mondo dell'arte era iniziata nel luglio 2011 con La Marcolfa di Dario Fo, per la regia di Carlo Simoni.
Dopo aver conseguito il diploma d'attrice nel 2011 alla Link Academy-European Academy of Dramatic Arts di Roma diretta da Alessandro Preziosi, nel 2014 ha partecipando ad AUDITION, masterclass patrocinata dall'Accademia d'arte drammatica Silvio d'Amico di Roma, riservata ad attori professionisti.
Nel suo curriculum vitae risaltano i tanti laboratori cinematografici e teatrali frequentati, dopo aver concluso la preparazione ufficiale e accademica...
Quali sono le motivazioni che ti accompagnano
?“Non si smette mai di imparare ed ogni incontro nuovo, con una personalità del mondo del teatro o del cinema, è per me fonte di grande ricchezza. Recentemente, grazie ad un master organizzato dall'Accademia del Teatro in Lingua Veneta, diretta da Luisa Baldi, ho avuto l'occasione di incontrare un grande maestro della commedia dell'arte, Carlo Boso, e di intraprendere un percorso per me nuovo e stimolante. Nei prossimi giorni lo seguirò anche a Gradara ( nelle Marche) per continuare la mia formazione con lui.”
Sei stata selezionata per La Biennale College-Teatro a Venezia il prossimo agosto... ce ne parli?
“Avrò l'opportunità di studiare, con il grande regista lituano, Oskaras Korsunovas, Il Gabbiano di Cechov, un testo teatrale che sicuramente ogni attrice desidera sperimentare una volta nella vita! La selezione per entrare in Biennale è stata molto impegnativa ed anche questo, per me, è motivo di orgoglio. La Biennale si propone come un ponte ben attrezzato, che offre ai giovani che vogliano cimentarsi in una delle Arti, di farlo nelle condizioni migliori che un’istituzione internazionale possa offrire. Inoltre il dieci agosto ci sarà la presentazione finale di una breve creazione aperta al pubblico.”
Quali sono le esperienze lavorative che più ti hanno arricchito in questi anni?
“Beatrice Cenci il mito di Roberto Rinaldi e dello stesso Simoni, per la delicatezza e la forza del tema trattato, ossia la violenza sulle donne. Nel 2012 poi la grande opportunità di andare a Kassel (in Germania) in occasione dello spettacolo di Fabio Mauri, in lingua tedesca, dedicato alla figura di Heidegger e presentato alla Documenta13. Un'altra esperienza, inoltre, che mi ha rafforzata e fatta crescere, è stata la mia prima regia teatrale, con debutto a marzo 2013, con uno spettacolo che, oltre a dirigere, produco e interpreto con Carlotta Oggioni, e che ha girato in importanti teatri e Festival in Italia: Eva Braun, l'altra metà del fuoco di Alessandro Valenti. Per la stagione 2012/2013 sono stata anche assistente regista dello spettacolo sulla vita del Vate Gabriele d'Annunzio tra amori e battaglie di e con Edoardo Sylos Labini per la regia di Francesco Sala che ha girato i più bei teatri del nostro Paese. Una grande occasione di incontri e di scambi.”
E per il cinema, quali esperienze hai maturato?
“Per ora ho avuto occasione solo di lavorare in un paio di cortometraggi di livello e un lungometraggio low budget con un cast di attori del calibro di Tullio Solenghi e Bea Boscardi. Insomma non sono una di quelle attrici che si lamentano delle raccomandazioni e del poco lavoro. Che nel nostro Paese siano due realtà ben ramificate è un dato di fatto. Io però sono grata per le occasioni che il teatro mi ha offerto. Se il mondo del cinema sarà altrettanto generoso nei miei confronti, sarò felice nel cimentarmi anche in questo!”
Cosa pensi delle fiction?
“Penso che siano un ottimo modo per pagarsi le bollette e che, in certi casi, possano essere delle buone forme d'arte. Certo, sono lontani i tempi dei grandi registi televisivi come Sandro Bolchi, ma credo che alcune serie tv, anche oggi, abbiano qualcosa da dire e che ci siano, soprattutto, registi e attori validi.”
Progetti futuri?
“Continuare a fare il mio mestiere. Non mi interessano denari, lussi e popolarità. Se verranno, ben vengano, altrimenti la più grande gioia sarà quella di riuscire a fare il mio lavoro con dignità. E non so se a questo punto l'Italia sia ancora la sede più giusta...abbandonare il proprio Paese è dura, ma l'artista, come dicono i francesi, è l'anima della società...qui in Italia se ci va bene ci sorridono in faccia. Parigi potrebbe essere nel mio futuro.”