VITTORIO VENETO - E’ stato inaugurato oggi il nuovo bar “solidale” dell’ospedale di Vittorio Veneto, gestito dalla Cooperativa I Tigli 2 di Gorgo al Monticano che per la gestione ha assunto, previo percorso di formazione, quattro persone che vivevano situazioni di fragilità. “L’apertura di questo bar è una sfida vinta - ha sottolineato il direttore generale dell’Ulss 7, Gian Antonio Dei Tos -. Volevamo, infatti, che questa non fosse un’operazione esclusivamente profit bensì un’iniziativa che coniugasse le esigenze di profitto con le finalità sociali e l’attenzione alla fragilità: tengo molto a questa apertura al territorio. Tra le finalità dell’Azienda Sanitaria è importante che ci sia, oltre alla cura dei malati, che resta la nostra mission principale, anche l’attenzione ai bisogni della nostra Comunità”.

Dietro al banco del bar, rigorosamente analcolico, si alterneranno Cristiana, Emanuela, Giampietro e Roberta (foto in alto), tutti residenti nei Comuni dell’Ulss 7. Sono stati selezionati nell’ambito di un elenco di nominativi segnalati alla cooperativa I Tigli 2 dal Servizio per l’inserimento lavorativo dell’Ulss 7 che, dall’inizio dell’anno ha messo a punto 350 progetti di integrazione lavorativa per 334 persone inviategli dai Servizi socio sanitari.

“Vogliamo essere impresa ma con l’attenzione rivolta a chi nella vita è stato meno fortunato o sta vivendo un periodo difficile – ha ricordato il presidente della cooperativa, Mario Vendrame -. Non prescindiamo dalle regole della gestione d’impresa ma, nel contempo, diamo una mano a chi è più debole, il tutto senza mai far scadere la qualità del servizio”. “Per l’ospedale di Vittorio Veneto - ha sottolineato il sindaco, Roberto Tonon - questa è la seconda inaugurazione, nel giro di poco tempo, a conferma del rafforzamento di questo nosocomio il cui obiettivo non è solo curare le persone ma, anche, farle star bene”. “Questa non è la semplice apertura di un bar – ha ricordato il presidente ad interim della Conferenza dei Sindaci, Floriano Zambon -. Il bar solidale è, infatti, un ulteriore tassello che va ad aggiungersi nel percorso di umanizzazione dell’Ulss 7”.