In 500 fino a Capo Nord
Iniziativa del club di Castelfranco per far conoscere il territorio. Si parte domani dalla Torre Civica
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO - Parte domani mattina, venerdì 1 agosto, dalla Torre Civica di Castelfranco, la spedizione delle Fiat 500 storiche dirette a Capo Nord. Si tratta di 6 equipaggi su altrettante vetture d’epoca, cui si affianca una 500 attuale messa a disposizione dalla Fiat Ceccato Motors, oltre a tre mezzi per l’ assistenza e la logistica. In tutto 25 persone, bambini compresi.
“E’ un progetto a cui lavoriamo da oltre un anno – sottolinea Walter Miotto, padre storico del “500’S Club” – un po’ perché il viaggio appartiene allo spirito dei nostri associati, ma anche perché abbiamo deciso di contribuire a diventare ambasciatori del nostro territorio. Delle nostre Terre di Giorgione che si possono riassumere nel Prosecco, nel Radicchio e molto altro ancora, a cominciare dalla Mostra dedicata a Paolo Veronese che si inaugurerà il 12 settembre al Museo Giorgione”.
Capo Nord è una delle mete classiche del turismo viaggiante con appassionati che vi arrivano in auto, moto, camper, bicicletta e quindi, perché no, Fiat 500. Diverse le tappe che attraversano sostanzialmente Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia.
In alcune di queste sono previsti anche degli incontri con interlocutori locali, da un importante importatore di ortofrutta di Copenaghen ad alcune emittenti televisive locali tedesche.
“E’ un viaggio in cui vogliamo raccontare della nostra Terra, ma anche che racconteremo al nostro ritorno, al pubblico castellano e non solo, per un preciso accordo con gli sponsor”.
Fanno parte quindi della spedizione, oltre ai possessori di 500, anche Carlo Bragagnolo, fotoreporter, l’ assessore alla Cultura Giancarlo Saran.
Ad augurare in bocca al lupo agli equipaggi i due sindaci dei comuni che hanno loro partecipanti al via, Luciano Dussin per Castelfranco Veneto e Loris Mazzorato per Resana. Non poteva mancare la madrina, ovvero l’ assessore alla Cultura e Turismo della Provincia di Treviso, Silvia Moro.