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01 maggio 2024

Castelfranco

“Baita al Lago” si amplia e fa una nuova strada

Ok del consiglio comunale alla variante al prg

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

“Baita al Lago” si amplia e fa una nuova strada

CASTELFRANCO – Ampliamento per la discoteca “Baita al Lago” ed una nuova viabilità nella zona di via Pagnana. Con la variante al piano regolatore approvata l’altra sera in consiglio comunale si è dato l’ok alla realizzazione di un nuovo piano della discoteca, una superficie coperta di circa 1.500 metri quadrati.

In cambio della cubatura i titolari del locale realizzeranno per conto del Comune di Castelfranco una nuova strada che partirà dall’accesso della discoteca e finirà in via Pagnana, poco prima dell’incrocio con la circonvallazione. Circa mezzo chilometro di strada che consentiranno di liberare la borgata dal traffico.

Si è arrivati a conclusione di un  iter durato circa 26 mesi ed iniziato dopo gli eventi alluvionali dell’inverno del 2010–11. Con l’innalzamento della falda dell’invaso artificiale, mediamente di circa 3 – 3,50 ml, la sala da ballo esistente venne totalmente allagata, sia nella zona esterna estiva che in quella interna. La modifica del prg tramite il Suap (sportello unico per le attività produttive), appunto per una superficie coperta di 1500 mq, autorizza la soprelevazione della discoteca esistente.

Il progetto è a cura degli architetti Gianfranco Vielmo e Norris Nicoletti.

«La struttura ricettiva “Baita al Lago” – spiegano i progettisti - nasce nel 1976 con  un permesso provvisorio rilasciato per “vendita dal produttore al consumatore”, l’ambiente è ricavato in un rustico ristrutturato, adiacente al fabbricato una cava artificiale per l’estrazione di  inerti. 

Risorse economiche investite dalla famiglia Brugnaro, Gianfranco e Anna, che negli anni hanno programmato un lento riordino paesaggistico trasformando una ex cava, in un complesso ricettivo e sportivo attrezzato: furono sistemati gli argini, fatto pulizia generale, anche del fondale e ricavata una strada che permette di percorrere  tutto il lago in macchina o con qualsiasi altro mezzo, una riqualificazione ambientale in termini di sicurezza e di servizi interni.

Nel frattempo, date le sue caratteristiche morfologiche, è stato trasformato e  attrezzato per l’attività sportiva di istruzione e allenamento alla pratica del canottaggio e sub. Tanto da trovare  riscontro tutto l’anno in varie scuole e circoli presenti sia a livello provinciale che regionale.

Il progetto non romperà questo equilibrio naturale, ma anzi il nuovo fabbricato mira all’assoluta mitigazione con l’intorno proponendo una composizione architettonica che adotta lo schema di falde parzialmente inclinate dell’esistente struttura, integrata con un frangisole aperto come segno di collegamento tra i due fabbricati».

 



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Matteo Ceron

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