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28 marzo 2024

Cronaca

Zona bianca, niente coprifuoco ma mascherine: regole

Ecco il documento delle Regioni condiviso con il governo nella fascia più bassa di rischio covid

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Zona bianca, niente coprifuoco ma mascherine: regole

ITALIA - Zona bianca a giugno, niente coprifuoco ma restano l'obbligo di mascherina e distanziamento. Si anticipano le riaperture. E' quanto previsto nell'accordo tra ministero della Salute e Regioni sulle regole da applicare nella fascia con il livello più basso di rischio Covid. Le misure emergono dall'incontro di ieri tra il ministro della Salute Roberto Speranza che si è detto "soddisfatto" dell'intesa ("C’è la consapevolezza che serve ancora prudenza e gradualità", ha sottolineato) e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, e Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità. Queste linee guida saranno recepite in una prossima ordinanza del ministro, riferisce il ministero della Salute in una nota. La proposta condivisa prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi -, una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto ‘coprifuoco’ e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo. Il riferimento per lo svolgimento delle attività - dettaglia la nota - è quello delle 'Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali', adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli.

 

Regioni in zona bianca, quali sono e quando è previsto il cambio di fascia

Da giugno torna la zona bianca per alcune Regioni. Le prime di queste che vedranno cambiare misure e regole contro il Coronavirus - secondo quanto stabilito dall'ultimo decreto covid - saranno Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Sardegna e Veneto. Nello specifico, il passaggio per Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna avverrà martedì 1 giugno, mentre Abruzzo, Veneto e Liguria passeranno in zona bianca la settimana successiva, da lunedì 7 giugno. Il presidente dell'Abruzzo Marco Marsilio, in una lettera inviata al ministro della Salute Roberto Speranza, ha chiesto di anticipare a lunedì prossimo l’ingresso dell’Abruzzo nella fascia più bassa di rischio covid. La richiesta si basa su una "significativa diminuzione della pressione sui presidi ospedalieri e sulle relative terapie intensive, tali da raggiungere uno scenario di rischio basso, come del resto confermato dai dati del monitoraggio della Cabina di regia relativi al periodo 14-20 maggio 2021, che denotano per l’Abruzzo una incidenza inferiore ai 50 casi ogni 100.000 abitanti", spiega Marsilio nella missiva. "Se domani confermiamo i parametri e rimangono quelli delle ultime due settimane, dal 7 di giugno potremmo essere in zona bianca. E in zona bianca intendo applicare le aperture e il coprifuoco è da cancellare". Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, oggi nel corso del consueto punto stampa dalla sede della Protezione Civile di Marghera. Perché, ha spiegato il governatore del Veneto, "la zona bianca rappresenta un ritorno alla normalità, ma non ha senso mantenere il coprifuoco fino al 21 giugno come prevede la normativa nazionale: che senso ha dire ai turisti che abbiamo una situazione che ci consente di anticipare la zona bianca se non possiamo liberarci dal coprifuoco?". Sulla possibilità che tutta l'Italia entro fine giugno diventi bianca frena il virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, intervenuto ad 'Agorà' su Rai3, rilanciando la necessità di "attenzione e gradualità" nell'allentamento delle restrizioni anti-contagio. "Non mi dispiace l'idea di un 'bianco rafforzato'", perché grazie all'impatto "macroscopico e concreto" delle vaccinazioni sul carico di Covid-19 per il Servizio sanitario nazionale, i ricoveri e le terapie intensive, "possiamo aprirci, ma facciamolo con il massimo buon senso e la massima progressione possibile". "Con le aperture, con tutto quello che è giusto fare" e che comporta "più contatti e più movimento - ribadisce l'esperto del Comitato tecnico scientifico della Lombardia - un certo rialzo nel numero di casi positivi ce lo aspettiamo. Non un'ondata, spero, ma un'onda di risalita. Però se si tratta di casi banali, in soggetti più giovani, non ci sarà quella paura che ci ha preso nel momento in cui Ssn ha avuto difficoltà oggettive" anche durante l'ultima ondata pandemica.

 



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