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19 aprile 2024

Politica

Zingaretti è il nuovo leader del PD

Affluenza al di sopra di ogni aspettativa

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Nicola Zingaretti

"Ci metterò tutto me stesso, ve lo giuro". Parte l'era del Pd di Nicola Zingaretti. "Non sarò mai un capo ma il leader di una comunità" dice arrivando al comitato al Circo Massimo dopo il conteggio delle schede alla primarie dem. L'affluenza ai gazebo viaggia tra il 65 e il 70% e potrebbe superare quella del 2017 con Matteo Renzi. Il renzismo si chiude qua, insomma.

Il Partito democratico che Zingaretti vuole creare è un "nuovo partito" baricentro di "nuove alleanze" con "le porte spalancate" ai "molti che oggi sono tornati", "ai delusi" e "a quelli che il 4 marzo non ci avevano votato" e che "oggi erano in coda ai gazebo. Molti sono tornati e molti torneranno". Sfida non da poco che dovrà misurarsi, tra poco più di due mesi, alle Europee del 26 maggio.

PROCLAMAZIONE - Il primo atto del nuovo leader dem sarà "una sorpresa", in giornata a Roma. Al Nazareno, secondo quanto riferito, il neosegretario non si farà vedere subito, anche perché la proclamazione ci sarà all'assemblea del 17 marzo. Ma alla segreteria Zingaretti lavorerà da subito: parole d'ordine "unità e ancora unità, cambiamento e ancora cambiamento".

LA DEDICA - "Farò di tutto per essere all'altezza. E essere all'altezza vorrà dire sapere ascoltare e sapere decidere. Apriremo una nuova fase costituente per un nuovo Pd che dovrà avere dei segnali chiari per far contare di più le persone". Zingaretti dedica poi la vittoria a Greta, la ragazza svedese che si batte "la salvezza del pianeta", ai "5 milioni di poveri", ai giovani e ai disoccupati. Poi, a Matteo Salvini che parla di voti dimezzati alle primarie in 10 anni, il neosegretario ribatte lasciando per un attimo i soliti toni soft: "Salvini? Si vede che gli rode, non si aspettava quasi due milioni di persone".

 

Primarie boom

Un risultato anche inatteso e oltre le più aspettative più ottimistiche. Se anche in maniera tattica alla vigilia l'asticella era stata fissata al milione di partecipanti, in pochi al Nazareno avrebbero scommesso sul fatto che l'affluenza alle primarie avrebbe facilmente superato il milione e mezzo di partecipanti per insidiare quell'1,8 del 2017. In nottata, il presidente della commissione congresso Gianni Dal Moro ha confermato che l'afflenza ha superato di certo il milione e 700mila votanti. Per il Pd reduce dalla batosta delle elezioni del 4 marzo non è poco. Il Comitato Zingaretti si era sbilanciato già in serata: "Abbiamo superato il dato dell'affluenza alle primarie del 2017, siamo oltre il milione e ottocentomila elettori". In percentuale, il neo segretario viaggia tra il 65 e il 70%. La soglia del 50%, quella che avrebbe rimandato l'elezione all'Assemblea del 17 marzo, in pratica non è mai stata in discussione. Già dopo le prime 30mila schede, Zingaretti si è subito attestato sopra il 60%. Secondo i dati reali relativi al 10% dei votanti, diffusi nella notte dal Nazareno, Nicola Zingaretti si attesta al 63%, Maurizio Martina al 24,5%, Roberto Giachetti al 12,5%.

Per avere un riferimento, nelle ultime due primarie Matteo Renzi era diventato segretario con poco meno del 70% nel 2017 e con quasi il 68% nel 2013. Per avere il dato definitivo bisognerà attendere oggi nel pomeriggio, ma Zingaretti potrebbe non essere molto lontano da quei numeri. Con la suspense ridotta all'osso, i due contendenti si sono subito complimentati con Zingaretti per la vittoria. Prima Giachetti e subito dopo Martina. "Zingaretti è il nostro segretario, da oggi lavoriamo fianco a fianco con lui ad una nuova stagione - ha detto Martina - Il Pd è in buone mani, si apre una stagione di impegno per tutti noi". Giachetti, da parte sua, ha sottolineato: "Siamo nel Pd, faremo battaglia di minoranza". Tra i primi a complimentarsi c'è stato anche Matteo Renzi: "Quella di Nicola Zingaretti è una vittoria bella e netta. Adesso basta col fuoco amico: gli avversari politici non sono in casa ma al Governo. Al segretario Zingaretti un grande in bocca al lupo. A Maurizio, Bobo e a tutti i volontari grazie. Viva la democrazia", ha scritto Renzi su Twitter.

 

 


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