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28 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Zanoni: "Bisogna tutelare i laghi di Revine"

Da Venezia il vicepresidente della Commissione regionale ambiente chiede si costituisca l’Ente di gestione del parco

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Laghi di Revine

REVINE / TARZOAndrea Zanoni, il vicepresidente della Commissione regionale ambiente, dopo la denuncia del Comitato Marcia Stop Pesticidi della moria di pesci nei laghi di Revine e Tarzo chiede un impegno serio da parte delle istituzioni. Il rinvenimento di alcuni esemplari di luccio, di grandi dimensioni, ha aperto grosse incognite sulle cause del fenomeno che si teme possa essere riconducibile ai dati Arpav che indicavano la presenza di sostanze altamente inquinanti nei due bacini lacustri, in parte riconducibili anche ad attività agricole, come nel caso dei pesticidi.

“Sostengo l’iniziativa del Comitato Marcia Stop Pesticidi per tutelare il parco Laghi di Revine, ma è necessario che i due comuni interessati, Revine e Tarzo, costituiscano l’ente di gestione, in modo da applicare le misure di tutela e poter accedere ai fondi dell’Unione europea – afferma Zanoni -. Le loro preoccupazioni sono anche le mie: dobbiamo difendere gli ecosistemi naturali, invece con l’espansione indiscriminata dei vigneti coltivati con l’aiuto della chimica di sintesi la situazione non può che peggiorare”. Il vicepresidente della Commissione ambiente a Palazzo Ferro Fini precisa poi che Revine è un parco di interesse locale che però non ha ancora costituito l’ente di gestione, il soggetto che dovrebbe emanare un regolamento con tutte le misure per tutelare l’area.

“Finora i due Comuni hanno adottato solo il Piano ambientale: ritengo fondamentale e urgente uniformare le modalità di gestione del territorio del parco ed è perciò indispensabile la nascita dell’ente. Questo organismo consentirebbe inoltre di avere, oltre che la facoltà, la forza di accedere ai progetti Life dell’Unione Europea, da cui attingere i fondi per le norme di tutela già definite nel Piano ambientale; per la prevenzione di immissione di sostanze pericolose come ad esempio gli scarichi abusivi e le acque di scolo contaminate dai pesticidi come rilevato da Arpav, la bonifica del sito e la rinaturalizzazione dell’ecosistema”.

Zanoni quindi prosegue sostenendo che la possibilità di ottenere i fondi europei sia molto elevata, dato che il parco è un sito Rete Natura 2000 tutelato a livello comunitario come Zona speciale di conservazione e Zona di protezione speciale sia in base alla direttiva Habitat che alla direttiva Uccelli. “Il mio auspicio - conclude Zanoni - è che finalmente questo parco d’interesse locale parta con le carte in regola istituendo l’ente gestore, al cui interno dovrebbero esserci non solo i rappresentanti delle amministrazioni locali, ma anche delle associazioni di tutela ambientale e di categoria, così come previsto per gli Enti parco regionali”.

 


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