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24 aprile 2024

Conegliano

Zaia tifa Lampedusa

Il governatore promuove l’isola-dei-migranti a Nobel per la pace

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Zaia tifa Lampedusa

VENEZIA – Zaia tifa Lampedusa. Nella competizione poco sportiva-molto etica dalla quale dovrebbe uscire il nome del personaggio, della città, dell’isola, della cosa che per la pace ha fatto talmente tanto da meritarsi la coppa Nobel 2013 spunta il nome di Lampedusa e dagli spalti veneto/lagunari il governatore leghista Luca Zaia alza la voce. A favore dell’isola sicula.

 

Zaia, figlio di Godega (Treviso), tra i nomi papabili all’alloro della pace, caldeggia il nome di Lampedusa. Che non è – lo diciamo per i distrattissimi – un terzino/ala destra della nazionale, ma il nome dell’ultima isola d’Italia, quella che sta più a sud. Che sta talmente giù nei confini del belpaese da essere un attracco naturale (sarebbe meglio dire: una speranza di salvezza e di vita) per migliaia di migranti.

 

“Quest’isola è da premiare”, ha dichiarato Zaia all’Avvenire, che ha lanciato una campagna per Lampedusa-Premio-Nobel. E le intenzioni del governatore appaiono convinzioni. Per quanto incoerenti. Luca Zaia, infatti, appena due anni fa – appoggiando l’amico/compagno di partito Maroni – aveva detto che i 22 mila tunisini clandestini arrivati sull’isola (e in quindi in Italia) sarebbero dovuti essere identificati ed espulsi.” Senza se, senza ma. Senza pace.

 

Ora le cose sono cambiate. Come il vento. Come il compiacimento dell’elettorato nostrano. Zaia non dice più “Fermiamo l’invasione”. Si smarca dagli slogan, affermando che l’Italia non deve essere lasciata sola nell’accoglienza e che l’Ue dovrebbe fare la sua parte. Evidentemente, sotto-sotto, parla (anche) ai molti europarlamentari leghisti (come Giancarlo Scottà, tanto per citare un probabilmente illustre sconosciuto) che a Bruxelles e a Strasburgo ha la sua bella carega imbottita e che da quella posizione privilegiata potrebbe fare la sua parte: pensare ai migranti che muoiono sepolti dal mare più che a un’etichetta bevereccia da riconoscere come prodotto dop.

 

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