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28 marzo 2024

Cronaca

Zaia, Balasso? Problemi zero, riconosca cavolata e finita lì

Balasso, 'Zaia vuole che chieda scusa, ma non so di cosa'

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Natalino Balasso

VENEZIA - "Con Natalino Balasso problemi zero: riconosca che ha fatto una cavolata, si scusi, e la finiamo lì". Lo dice il presidente del Veneto Luca Zaia, in riferimento alla denuncia per diffamazione presentata contro il comico polesano dopo un post nel quale il 7 maggio condivideva una frase su una presunta affermazione fatta dal presidente Zaia al tempo in cui lavorava nelle discoteche, scritta sui social dal sassofonista, Marco Furio Foriere, della band veneziana dei Pitura Freska. Nell'affermare "di non avere sete di vendetta", Zaia ricorda che Balasso "è l'unico artista che in vita sua ha dovuto denunciare". "Perchè non posso accettare - rileva - che qualcuno dica che si mette il bavaglio". E aggiunge: "capisco che gli artisti sono da rispettare ma che non si venga a dire che questa è arte". Zaia ricorda poi "che offrire delle troie come hanno scritto loro - alludendo al post del musicista dei Pitura Freska ripreso da Balasso - è un reato".

 

La risposto di Balasso non si è fatta attendere: "Quale sarebbe dunque la cazzata che io avrei fatto? Quella di pensare che nelle discoteche girassero le tr....? Quale sarebbe l'insulto? Quello di indicare ciò come un difetto di moralità? Io?! Ma siamo sicuri che state parlando di me? Il presidente vuole che gli chieda scusa, ma onestamente non so di cosa.". Così, in un lunghissimo post su Facebook pubblicato la scorsa notte, Natalino Balasso risponde a Luca Zaia che, dopo averlo denunciato per calunnia, aveva affermato che se il comico avesse chiesto scusa "la cosa finiva lì". "Da un anno - afferma Balasso - c'è gente che lavora per costruire una trappola giuridica attorno al sottoscritto e a quasi 200 altre persone, quando bastava tirare su un telefono, ma abbiamo scherzato. Diciamo al tribunale, ai giudici che abbiamo scomodato, alla macchina già intasata della giustizia che contribuiamo a ingolfare con una mole di denunce e querele evitabilissime, che in realtà era solo una cazzata, come dice Zaia. Sì, da regnante d'altri tempi dà un buffetto al suo suddito indisciplinato e dice, "Basta che chieda scusa, che dica ho fatto una cazzata e la finiamo lì".

 

"Il presidente - aggiunge - vuole che gli chieda scusa, ma onestamente non so di cosa. Una volta un sindaco disse che avevo commentato una sua scelta in maniera sbagliata, disse che la scelta aveva un senso e che la mia era una battaglia di retroguardia, il giorno dopo ho scritto sulla mia pagina che quel sindaco aveva ragione e io avevo torto". Balasso continua: "per tentare di darmi colpevolezza di qualcosa di cui non potrei mai essere accusato, si cerca di buttare sul fuoco cose a caso, davvero difficili da credere. Insomma, loro hanno detto all'autore di un post che io avrei condiviso di cancellare quel post e lui l'ha fatto subito, ma io, che secondo Zaia dovrei seguire le vicissitudini dei suoi uffici giorno e notte, non ho cancellato nulla. Che sia perché a me nessuno ha detto nulla?". Quando alla condivisione del post incriminato - in realtà uno screenshot del post attribuito al sassofonista dei Pitura Freska, ma subito cancellato dall'autore - Balasso spiega: "lo cancello in questo momento, ma fino a oggi c'era".

 


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