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28 marzo 2024

Castelfranco

Zaia ad Asolo per sostenere e difendere il Prosecco

Per il Gran Maestro della Confraternita Vini Montello e Colli Asolani, Franco Dalla Rosa, anche vice sindaco di Asolo, adesso la sfida è "la sostenibilità sociale" del Prosecco

| Maria Elena Tonin |

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| Maria Elena Tonin |

Taglio del nastro con zaia

ASOLO - Poco red carpet: la presenza ieri di Luca Zaia, con l'assessore regionale Federico Caner ad Asolo, è stata quello che doveva essere, l'inaugurazione di un punto vendita dedicato al vino. Capanello di persone e curiosi, si, ma neanche troppi, oltre agli invitati ufficiale, forse per lo spazio ristretto, in cui si svolgeva il tutto: ma oltre a celebrare l'iniziativa commerciale si è ribadita anche la difesa del Prosecco, da parte del presidente della regione. Un discorso accorato, che ha voluto rassicurare sulle sorti di una realtà importante per il territorio. Per il Gran Maestro della Confraternita Vini Montello e Colli Asolani, Franco Dalla Rosa, anche vice sindaco di Asolo, adesso la sfida è "la sostenibilità sociale" del Prosecco.

"Un investimento aziendale che diventa anche pubblico, per questo la presenza del presidente della Regione": con queste le parole di Zaia ha aperto ieri il suo intervento. D'altronde la partita è una di quelle importanti: si parla di 18milioni e 700mila bottiglie e una realta turistica, quella collegata al presecco, "che cresce a due cifre e si conferma la realtà turistica in Veneto che cresce di più." Il turismo in Veneto, ha detto il presidente della regione, vale 18 miliardi di euro, mentre l'industria agricola ne vale 6, di miliardi.

Uno spazio anche per la candidatura di Asolo a Capitale della cultura per il 2024: "Vedo assolutamente di buon grado questo tipo di candidature" sottolinea Zaia "Per la candidatura di Asolo, basterebbe guardarla, basterrebbe conoscere la storia di Asolo, per capire quanti elementi ci siano per riconoscerle anche questa valenza. Spero comunque che il veneto sia in prima fila: Asolo ci aiuterà".  La sede del negozio è uno dei palazzi storicipiù antichi, già sede nel 1923 della Banca popolare di Asolo, rimesso a punto grazie alla collaborazione con lo studio di progettazione Basso di Asolo e una serie di partner locali. Il restauro conservativo ha riportato alla luce le lastre in granito rosso in ingresso, il pavimento in cotto, l'orditura lignea originaria in legno di abete e la soffittatura in travi. 

 


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Maria Elena Tonin

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