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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

"Volevo dare una svegliata a Vittorio Veneto"

Il blog, le foto e la casa meravigliosa di Manuela Altoè. "Io vivo di sogni"

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

manuela altoè

VITTORIO VENETO - Sempre a testa alta, nonostante i commenti della gente. Manuela Altoè ha aperto il suo blog a 52 anni, e ci ha messo letteralmente la faccia. Le foto in costume hanno destato un po’ di scalpore, ma lei è andata avanti lo stesso. C’è infatti un intento nobile dietro quegli scatti così glamour: lei voleva (e vuole) “svegliare” la città di Vittorio Veneto. Manuela è originaria di Anzano, ma si è sempre sentita vittoriese. Fa la consulente finanziaria da 15 anni, ma in passato ha vissuto anche in Germania. Lì gestiva un’attività commerciale nel settore dell’oggettistica e dell’arredamento. “Non ho legami, non ho figli, non sono mai stata sposata – racconta la 52enne -. Ho sempre avuto una vita sentimentale un po’ movimentata”. Da ottobre abita a Palazzo Cesana, uno dei più belli di Vittorio Veneto. Il posto giusto per chi, come lei, vive di sogni.

 

Com’è partito il blog “Minigonne e Sant’Augusta”?

Vedendo Vittorio Veneto deserta durante il periodo natalizio del 2017. Dovevo fare qualcosa per la città. L’idea mi è venuta di notte: volevo attirare i turisti dall’estero, volevo vedere Vittorio Veneto piena di gente. Questa città ha grandi potenzialità, ma non siamo pronti ad accogliere i turisti. Il problema è che non ci crediamo. Volevo dare una svegliata a Vittorio.

 

E così hai deciso di metterci la faccia…

C’è stato un momento in cui mi sono fatta delle domande, ma poi mi sono resa conto che stavo agendo a fin di bene.

 

Come ha reagito la gente? Commenti e cattiverie?

Nei primi post ero in costume, l’ho fatto apposta. Le prime critiche sono arrivate dalle donne, mi prendevano addirittura in giro. Dopo i primi post è successo il macello. Io però volevo solo dare un messaggio: non sei una poco di buono se ti metti una gonna corta, anche se hai 40 anni e dei figli. A 40-50 anni sei finita solo se pensi di essere finita. È facile fare le blogger a 20 anni, alla mia età è decisamente più difficile.

Hai tanti haters, quindi?

Ho ricevuto insulti e minacce. Le donne si sono concentrate sull’aspetto fisico, gli uomini mi hanno inviato messaggi volgari. Secondo me gli haters hanno poca autostima e soffrono il successo altrui. Ma se con il mio blog ho portato vantaggio anche solo a poche persone, allora sono contenta. Gli haters non mi interessano.

 

Tu non hai mai mollato…

Certo che no, anche se non mi sento un’influencer. Mi sento più influenced (“influenzata”, ndr), perché ho imparato molto dagli altri. Dopo 4-5 post volevo smettere, ma non ho ceduto. A dire il vero ci sono stati anche tanti fan. Un uomo mi ha scritto addirittura dal New Jersey: mi ha detto che sua moglie si era messa a piangere dopo aver visto una foto del Ventennale. Lei è vittoriese e per motivi economici non riesce a tornare in Italia, vive lì da 20 anni.

 

Perché hai aperto il tuo blog?

Volevo aiutare le attività vittoriesi. Promuovevo i prodotti di negozi in concorrenza tra di loro, perché il gioco di squadra fa la differenza in queste cose. Le attività mi sostengono ancora. Ora il blog è fermo, ma i commercianti hanno iniziato a usare Instagram per promuoversi. Per me l’importante è questo.

 

Ti sei mai pentita di aver pubblicato certe foto?

No. Il blog è nato in un momento per me molto difficile, mi aiutava a distrarmi. Ho pubblicato anche delle foto con qualche kg in più, per me non era un problema.

 

Un modello che ti ha ispirato?

Mi piacciono gli abiti di Elisabetta Franchi e la sua figura. Le nostre origini sono simili, ci siamo costruite da sole.

 

Vivi in una casa bellissima…

(Manuela abita al terzo piano di Palazzo Cesana, struttura costruita nel 1485 in Piazza Flaminio a Serravalle, ndr) L’ho acquistata dal noto medico Giuseppe Bortoluzzi, che purtroppo è scomparso ad aprile. Era una persona eccezionale. Vorrei portare avanti alcuni suoi progetti legati al turismo e alla poesia.

 

La storia di questa compravendita è un po’ particolare, giusto?

Sì. È stato un monaco tibetano a consigliarmi di cambiare casa. La sua è stata una specie di profezia: “sarai vicino a Sant’Augusta, ma non la vedrai”. Sono qui da ottobre.

 

Che cosa stai progettando ora?

Mi piacerebbe tornare a realizzare opere d’arte, ma solo ed esclusivamente per beneficenza.

 


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