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23 aprile 2024

Castelfranco

Vive per 15 anni con una garza nel corpo, ora chiede i danni

Sarebbe stata dimenticata durante un’operazione. L’ha scoperta andando in bagno

| Matteo Ceron |

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Vive per 15 anni con una garza nel corpo, ora chiede i danni

CASTELFRANCO – Per quindici anni ha vissuto con una garza dentro il suo corpo. Nel 1998 aveva subito due interventi chirurgici a Bari e ritiene che proprio durante una di quelle operazioni i medici si siano dimenticati la garza. Ora Antonio Marsico, resosi conto di aver vissuto con la garza semplicemente andando in bagno, dato che è in parte uscita, chiede i danni sia all’ospedale di Bari che a quello di Castelfranco.

Quello di Bari perché tutto lascia supporre che il corpo estraneo l’abbiano lasciato loro (dal ’98 ad oggi non ha subito altre operazioni) e quello di Castelfranco perché quando si recò al pronto soccorso per estrarre la garza che in parte era uscita non gli fecero accertamenti secondo lui doverosi e ora si ritrova ad avere altri problemi. Marsico, 52enne di origine barese, si trasferì alla fine del 1998 a Castelfranco, vive in via Piave ed attualmente gestisce un distributore di benzina in borgo Treviso: si aspetta quindi un risarcimento dall’azienda ospedaliera “Di Venere” di Carbonara di Bari, che dall’Ulss 8 di Asolo.

 

Nel marzo del 1998, secondo quanto viene riferito nella raccomandata inviata alle due aziende ospedaliere dall’avvocato Catia Caon, che segue il benzinaio,  venne sottoposto ad un intervento chirurgico per risolvere i problemi causati riconducibili “a ragade e fistola perianale” e nel giugno dello stesso anno, come programmato, venne operato nuovamente sempre a Bari per la “liberazione del filo di trazione di fistola perianale transfinterica”.

«Ma nonostante gli interventi chirurgici – racconta lo stesso Marsico – negli anni successivi ho continuato ad avere dolori addominali ed anali. Gli esami cui mi hanno sottoposto, tra cui la colonscopia, non hanno mai rilevato particolari anomalie, né tantomeno la presenza della garza».

«Nel novembre del 2013, dopo essere andato in bagno – dice ancora – mi sono spaventato accorgendomi che mi usciva un corpo estraneo. Mi faceva male e sono andato al pronto soccorso di Castelfranco e qui mi hanno tolto la garza. Non ho subito altri interventi chirurgici da allora, quindi è chiaro che la garza era stata dimenticata durante una delle operazioni effettuate a Bari».

 

Il medico del pronto soccorso, si osserva ancora nella lettera dell’avvocato, “senza compiere particolari accertamenti od esami”, rilevava la presenza della garza lunga circa 10 centimetri e la tirava. A quel punto Marsico venne mandato a casa, ma i dolori continuarono e si sottopose ad altri accertamenti medici che “hanno appurato la ricomparsa della fistola trattata nell’intervento chirurgico del 1998, forse a seguito dell’estrazione della garza”.

Si prospetta una battaglia a suon di carte bollate.

 


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Matteo Ceron

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