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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, polemica su Palazzo Torres: "Buttata via una montagna di soldi"

I commenti dei consiglieri dopo il sopralluogo di martedì sera alla sezione archeologica

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Serravalle

VITTORIO VENETO – «La prima impressione? Che è stata buttata via una montagna di soldi». È questa l’immediata considerazione che il consigliere Alessandro De Bastiani (Rinascita Civica) fa all’indomani della visita a quella che dovrebbe essere la sezione archeologica del Museo del Cenedese. Nella serata di martedì, i consiglieri comunali hanno avuto modo di mettere piede a palazzo Torres. A guidarli in questo sopralluogo l’assessore alla cultura Antonella Uliana e la responsabile del museo Francesca Costaperaria.

 

Molti dei presenti varcavano per la prima volta la porta di quel palazzo, tra questi il presidente del consiglio comunale Paolo Santantonio (Forza Italia) che, nel corso dell’ultimo consiglio, aveva apertamente lanciato una provocazione: aprire la sezione archeologica o vendere il palazzo. «Circa 5 mesi fa avevo proposto un sopralluogo alla sezione archeologica che finalmente martedì sera si è concretizzato – ripercorre Santantonio -. Ho visto un bel palazzo, spazioso, con stanze in buono stato. Quanto agli aspetti della sicurezza, ho visto che ci sono vie d’uscita e altri aspetti. Per gli allestimenti ci sono cose che probabilmente andranno rimosse. Quando si parla di un luogo, ci dovrebbe essere sempre un sopralluogo da parte dei consiglieri comunali, in modo tale da sapere di cosa si sta parlando. Penso che tale metodo dovrebbe essere applicato per tante questioni, dall’ex Carnielli alle ex caserme».

 

De Bastiani era già entrato a palazzo Torres in passato, ma martedì sera ha potuto prendere visione di ciò che nei passati anni è stato fatto, soprattutto durante i mandati di Giancarlo Scottà. «In pratica – afferma il consigliere di Rinascita Civica – gran parte dell’allestimento fatto è da buttare. Si salva solo qualche vetrina e teca. All’ingresso il visitatore avrebbe dovuto essere accolto da una schiera di manichini che indossavano costumi delle varie epoche storiche. Da eliminare. La seconda sala si presenta con la falsa merlatura di un castello medievale in cartapesta dove sono posizionate una serie di spade antiche, perfette imitazioni. Non possono stare assieme ai reperti originali: eliminare anche queste. E con lo stesso principio dovranno essere eliminate la grotta con altare e sacerdote orante, la capanna palafitticola che ricostruisce una dimora preistorica, la grotta riparo dei primi cacciatori del paleolitico, tutto realizzato a grandezza naturale che per essere rimosse dovranno essere smantellate a pezzi. In più vanno rimossi anche i plastici del villaggio preistorico e della villa romana». I reperti, invece, rimangono al momento custoditi nei depositi. La rimozione di alcuni allestimenti è dovuta al fatto che la Sovrintendenza non aveva dato il suo benestare.

 

Mirella Balliana (Rinascita Civica), insieme alla collega Barbara De Nardi (Pd), ha chiesto la convocazione della prima commissione consiliare per affrontare il tema della sezione archeologica. «Le nostre commissioni consiliari potrebbero iniziare a lavorare, non essere convocate solo prima dei consigli comunali per valutare gli atti in discussione – afferma Balliana -. Le commissioni potrebbero studiare e ragionare sui problemi della città». Quanto alla visita aggiunge: «Lo scorso anno sono stata al museo archeologico di Cividale del Friuli e visto il nostro palazzo credo che i presupposti per fare bene ci siano tutti» conclude la consigliera.

 



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