A Vittorio Veneto la Maratona regionale di lettura: “Meschiamoci”
Inizierà domenica 10 settembre
VITTORIO VENETO - Inizierà domenica 10 settembre con un tuffo declamatorio in piscina, la fitta serie di eventi ideati e organizzati dalla Biblioteca Civica di Vittorio Veneto per celebrare la VII edizione della Maratona Regionale di Lettura “Il Veneto Legge”. Sono 21 gli appuntamenti che inonderanno la città per tre settimane, fino al primo ottobre, in una girandola di letture, concerti, presentazioni e incontri con chi con i libri ci lavora perché li scrive, con chi li legge e soprattutto con chi li ama.
La bibliografia de “Il Veneto Legge” quest’anno ha inserito anche la letteratura di fiume ed ecco allora che le location di molti degli appuntamenti in programma si terranno appunto lungo il Meschio. In scena molti degli artisti “indigeni” (tra gli altri Livio Vianello, Alberto e Silvia De Bastiani, Giacomo Bizzai, Simone Carnielli, Giovanni Betto, l’OrcheStraForte, Erica Boschiero) che fanno di Vittorio Veneto, Città che Legge da molti anni, una piccola culla della lettura; insieme a loro alcuni ospiti “illustri” e anche internazionali come Davide Morosinotto, Marc Ter Horst, Vasco Mirandola, il tutto sotto la sapiente direzione artistica di Margherita Piccin del Progetto Teatro Per Tutti.
“Meschiamoci!” è l’invito che la biblioteca sta rivolgendo alle scuole cittadine per il giorno “ufficiale” della Maratona, venerdì 29 settembre, quando teatranti e professionisti della lettura scenica presidieranno otto luoghi suggestivi lungo le sponde del fiume, con un finale collettivo degno della miglior maratona in pista di atletica. Ci sarà spazio per un gran finale con il Festival delle librerie, una rassegna di incontri ravvicinati con scrittrici e scrittori, in Piazza Minucci dal 29 settembre al primo ottobre.
Le azioni inserite nel programma sono state ideate e pensate per raggiungere e coinvolgere ogni genere di pubblico, dalle scuole alle famiglie, dai giovani alle realtà associazionistiche (culturali e sportive), fino ai luoghi di fragilità e di cura, in una cornice di senso inclusiva, che possa abbracciare tutti in una sorta di festival diffuso. Il progetto ha ricevuto in tal modo anche il riconoscimento e il finanziamento da parte della Regione che, oltre alla qualità delle proposte, ha ritenuto meritoria la sua portata inclusiva e trasversale.
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