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08 dicembre 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, Legambiente contro la cementificazione del "Parco Dan"

Il PAT andrebbe a cancellare il polmone verde dell’area industriale di Vittorio Veneto, privando la cittadinanza e i lavoratori di un bene pubblico caratterizzato da biodiversità

| Nausica Dal Cin |

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| Nausica Dal Cin |

Parco Dan dedicato ad Alberto Dan

VITTORIO VENETO - Legambiente del Vittoriese è contrario al nuovo Piano di Assetto del Territorio di Vittorio Veneto (PAT), approvato in Consiglio Comunale lo scorso 26 luglio, che prevede l’estensione di ulteriori 14 ettari di aree edificabili oltre ai 49 ettari previsti ma non attuati del vecchio PRG. Estensione che è pari al massimo consentito in conformità alle percentuali e ai parametri definiti dalla Legge Regionale sul Consumo del Suolo e che è stata calcolata su una stima di crescita demografica di 3 mila unità nei prossimi dieci anni. 

Legambiente protesta la cancellazione del “Parco Dan”, considerato dal PAT area produttiva e quindi cementificabile in toto. Il parco, struttura pubblica mantenuta da volontari, è però un vero e proprio polmone verde situato nella zona industriale di Vittorio Veneto, la più estesa della provincia di Treviso. Esso si sviluppa per oltre 20.000 mq ed è caratterizzato da una biodiversità ormai rara. Sono infatti presenti il prugnolo selvatico, arbusto che fornisce nutrimento a molte specie di uccelli e che potrebbe essere luogo di nidificazione dell’Averla Minore, specie ormai quasi scomparsa, ma anche lepri, ricci, gufi, civette e persino il geco, animale delle zone mediterranee che negli ultimi anni possiamo ritrovare anche da noi.

Legambiente fa notare come cancellare il Parco Dan non si significhi solo distruggere un ambiente abitato da varie specie vegetali e animali ma anche "privare i lavoratori di un luogo di “decompressione” nelle pause di lavoro. La proposta poi di un nuovo sito per il parco nell’ex aviosuperficie di San Giacomo è una soluzione che priva la cittadinanza di un bene pubblico per un intervallo di tempo troppo lungo, dato che per la creazione di un’area verde con una bio diversità e una copertura arborea come quella esistente nel Parco Dan sono necessari diversi decenni. Nella provincia di Treviso ci sono circa duemila capannoni inutilizzati, per cui si potrebbe decidere di ripopolare il costruito esistente invece di cementificare quel poco di verde residuo".

 


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