Vittorio Veneto: "Controllo del Green Pass in azienda? Troppe incertezze"
Ascom: "Tutto sembra lasciato al fai-da-te, che però non può essere ammissibile in materia di esercizio di un pubblico potere sanzionatorio”
VITTORIO VENETO - “La norma di riferimento non fornisce nessuna indicazione sulla procedura e sugli atti del procedimento. Tutto sembra lasciato al fai-da-te, che però non può essere ammissibile in materia di esercizio di un pubblico potere sanzionatorio”. Ascom Vittorio Veneto solleva il problema delle procedure di controllo del Green Pass in azienda.
Dal 15 ottobre, infatti, la certificazione verde sarà obbligatoria anche per i lavoratori. “Si apre un abisso di incertezze. I dipendenti di un datore di lavoro privato sarebbero agenti accertatori, incaricati, da un soggetto privato, di svolgere un compito di interesse pubblico molto delicato, e cioè la contestazione di una violazione amministrativa. E tutto ciò sulla base di una oscura formulazione normativa”, sostiene l’associazione di categoria.
“In secondo luogo, il decreto non chiarisce come si deve scrivere l’atto di accertamento – si legge ancora nella nota diramata da Ascom -. E’ un verbale di constatazione della violazione propriamente detto? Chi lo deve notificare?”
“I soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni trasmettono al prefetto gli atti relativi alla violazione medesima”, recita inoltre la norma relativa al controllo del Green Pass. “Non si sa ancora a chi inviare gli atti e come confezionare l’invio”, sostiene però l’associazione.