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29 marzo 2024

Conegliano

A Vittorio Veneto e Conegliano boom di gatti abbandonati

I due comuni si contendono il triste primato per animali lasciati sulle strade

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A Vittorio Veneto e Conegliano boom di gatti abbandonati

CONEGLIANO/VITTORIO VENETO - Sono ben 63 i gattini che sono stati abbandonati nei primi sette mesi dell’anno a Vittorio Veneto. 41 a Coneglino. I due Comuni della provincia hanno il triste primato per quanto riguarda l’abbandono dei gatti: dal luglio 2015 al luglio 2019 sono stati ben 154 gli animali tratti in salvo per ogni Comune

 A stilare la triste classifica e a lanciare l’allarme è l’Enpa di Treviso, che dal 2015 ha ospitato 2.565 gattini recuperati da strade, cassonetti, fossati.

"È prassi quotidiana, da metà marzo fino a settembre inoltrato, di ogni anno, che i telefoni dell'Enpa ricevano segnalazioni di abbandoni, tutti cuccioli, singoli o intere cucciolate, a volte mamma e piccoli al seguito.  - fa sapere Adriano De Stefano, presidente dell'associazione - Ci si sbarazza di loro per vigliaccheria, ignoranza e crudeltà. Sono almeno duemila, i gattini abbandonati ogni anno in provincia, i fortunati vengono casualmente trovati da passanti (vedi il caso recente del sacchetto contenente gattini che galleggiava sull’acqua in una canaletta d’irrigazione) ma, i più, fanno un bruttissima fine,o vengono uccisi subito (vedi il caso recente a Segusino del ritrovamento di sei gattini uccisi e abbandonati in un prato lungo la strada), o muoiono di stenti per fame e sete, divorati vivi dalle larve di mosca, predati da volpi e tassi. Una morte tra atroci sofferenze alla quale nessuno ci fa caso ma che comunque ci vede tutti complici e in parte artefici. Uno tsunami cui è difficile farvi fronte poiché le domande d’accoglienza vanno ben oltre le capacità ricettive".

 

Alla Protezione Animali Trevigiana sono quotidiane le chiamate per il ritrovamento di mici abbandonati. Solo giovedì questo sono arrivate nove richieste per dodici gattini. Attualmente il gattile di Conegliano ospita 66 cuccioli e dodici adulti ed è al collasso. Ma non basta, l’Enpa Trevigiana ha inoltre in stallo otto mamme gatte e la bellezza di 163 gattini. Già, in stallo, poiché i neonati non possono essere accolti in gattile, per una questione sanitaria e soprattutto perché, quelli senza la mamma, devono essere allattati ogni 4/5 ore per cui necessita uno stallo casalingo almeno finché non mangeranno da soli.  

L’Enpa ha ormai esaurito le proprie capacità di stallo e di spesa, lancia un duplice appello alla cittadinanza affinché chi se la senta possa dare il suo contributo. Da un lato, si chiede una mano per affrontare l'emergenza stalli dei gattini e delle mamme gatte con relativi cuccioli. Servono altre persone di supporto in questo difficile momento. Basta una stanzetta, un bagno, una taverna/lavanderia, se sono piccoli anche una bacinella per il bucato, per poterli tenere in casa. Necessitano persone disposte ad allattare i cuccioli di pochi giorni ogni 4/5 ore; chi vorrebbe ma non può per impegni di lavoro di certo ha sicuramente una zia, una nonna, un'amica o qualcuno che è a casa e può rendersi utile. I volontari sono disponibili ad insegnare e ad assistere (fornendo anche tutto il materiale necessario) a chiunque si offrirà d’aiutarli. Dall’altro, si chiede un piccolo contributo economico per far fronte alle ingentissime spese per il cibo, la sabbietta, i farmaci, i veterinari, le degenze ecc. Per chi si sente di contribuire può chiamare il numero 347.5931683 o tramite mail a: treviso@enpa.org, per l’attività di stallo mentre, per chi intende fare una donazione tramite bonifico c/o Banca della Marca Filiale di Santa Lucia di Piave: IBAN IT54 X070 8462 0500 0600 0833 389, con causale “donazione per aiuto gattini abbandonati”.

 

"L’associazione e i gattini, ringraziano.   L’Enpa comunica che, a oggi, ha recuperato oltre 650 gatti mentre, lo scorso anno ne ha recuperati e affidati 1007 (con costi di oltre centomila €) che, sommati a quelli degli anni precedenti, superano le6500 unità. La stessa consiglia, a tutti quelli che palesano l’idea di abbandonare la cucciolata, di lasciare i piccoli con la mamma almeno fino ai due mesi e, nel frattempo, prendere contatto con i volontari che poi si faranno carico d’affidare i cuccioli e contribuiranno alla sterilizzazione della mamma affinché l’evento non si ripeta più.   Per gli abbandoni e le violenze non esiste crisi  - conclude De Stefano - anzi, il trend è drammaticamente ma non ci sembra sia il gran segno di civiltà del quale dovremmo andare fieri".

 



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