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16 aprile 2024

Castelfranco

Vittorino Mason, ecco la “La Natura Dimenticata”

Il naturalista castellano ha curato un nuovo volume

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CASTELFRANCO – Nuovo libro curato scrittore naturalista castellano Vittorino Mason: “La Natura Dimenticata” (Cierre Grafica Editore). Mason ha voluto far incontrare e convergere in un unico e grande progetto trentadue persone che, in vari modi, già erano impegnate nella valorizzazione e salvaguardia ambientale.

Nonostante tutto quello che abbiamo inquinato e distrutto, possiamo ancora fare qualcosa per salvare la Madre Terra? È stato questo interrogativo che ha dato inizio all’avventura e la risposta è stata immediata, sì. Un atto che, se non per etica e senso di responsabilità, almeno per egoismo e istinto di sopravvivenza, dobbiamo fare. 

 

Musicisti, alpinisti, scrittori, ambientalisti, registi, guardiacaccia, attori, uomini comuni che hanno sposato l’idea di unirsi per dar forma a “La natura dimenticata”.

Il libro raccoglie trentuno scritti che, in maniera trasversale e frutto dell’esperienza diretta, testimoniano l’impegno e la volontà di far qualcosa per preservare l’unico pianeta che abbiamo a disposizione. Ermanno Olmi, Erri De Luca, Mario Brunello, Michele Zanetti, Spiro dalla Porta Xydias, Cesare Lasen, Andrea Zanzotto, Fausto De Stefani, Padre Alex Zanotelli, Mario Rigoni Stern, Giuseppe Cederna, Enrico Camanni, solo per citare alcuni autori di questa variopinta adunata di amici impegnata nel testimoniare con tanta speranza il rapporto uomo-natura, prefiggendosi di sensibilizzare le coscienze affinché maestri e insegnanti, padri e madri, uomini di ogni ceto e fede, lavorino per diffondere il valore della salvaguardia ambientale e a tramandare, non una memoria di cosa sia stata la terra, ma lasciando Terra.

 

Arricchito da 33 foto in bianco e nero del fotografo bellunese Loris De Barba, il libro è suddiviso in cinque argomenti: Esperienze di Wilderness, Filosofia nella Natura, Segni e gesti dell’uomo, Battaglie, Sogni. Ma perché ricordare la natura? Perché nel tentativo di sottometterla e dominarla, l’uomo si è allontanato dal senso della vita dimenticando di esserne parte.

Quando lo sfruttamento del pianeta non aveva ancora superato una determinata soglia di pericolo, la natura poteva difendersi e provvedere da sola al rinnovo delle risorse. Questo ora non è più possibile, neppure nelle regioni montuose più remote della terra.

 



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