Vittima di un incidente a 26 anni. Il padre di Riccardo: "Si è sentito in trappola, non ho capito"
"Non sono riuscito a trasmettergli la consapevolezza che, in realtà, non era solo"
| Ansa |
PADOVA - "La responsabilità me la sento addosso. Mi rimprovero di non aver saputo leggere i segnali, di non avergli insegnato a essere più forte, almeno ad avere quella forza che serve per chiedere aiuto. Provo vergogna come genitore". Sono le parole, raccolte dal sito del 'Corriere della Sera', di Stefano Faggin, il padre di Riccardo, il giovane che si è schiantato con la sua auto lunedì notte, sapendo che il giorno dopo lo aspettava la festa in famiglia per una laurea in realtà mai ottenuta. Una "piccola bugia" sono ancora le parole dell'uomo, che Riccardo probabilmente trascinava da mesi. "Riccardo si è sentito in trappola - ha detto Faggin - e io, in questi 26 anni, non sono riuscito a trasmettergli la consapevolezza che, in realtà, non era solo, che mamma e papà potevano comprenderlo e sostenerlo nell'affrontare le difficoltà che la vita gli avrebbe messo davanti, fallimenti compresi".
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