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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Il virus oltre la Manica

La percezione dell’epidemia nelle parole di una vittoriese che lavora a Londra

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Il virus oltre la Manica

VITTORIO VENETO - Giulia Da Ros, vittoriese, 27 anni, insegna a Londra in una scuola primaria. Nella capitale inglese è arrivata quattro anni e mezzo fa per un Master. Lavorando sodo - svolge con entusiasmo la sua professione - ha preso una seconda laurea in Inghilterra e poi gli inglesi non se la sono più fatta scappare: l'hanno assunta! Tutto questo prima della Brexit. Vivendo a Londra, con il compagno Martin - di origine messicana, conosciuto in Spagna (quant’è piccolo il mondo!) - Giulia ora è di fatto un’extracomunitaria! Ma se il suo lavoro, la sua casa, il suo futuro immediato sono very british, parte del suo cuore, dei suoi affetti più importanti restano tricolori. Anzi: trevisanissimi.

 

Giulia, prima la Brexit e ora il virus. Com’è cambiata, se è cambiata, negli ultimi tempi la tua quotidianità? Il tuo lavoro? Le azioni che compi normalmente?

 

Per quanto riguarda la Brexit, non ho avuto problemi dato che risiedo qui da quasi 5 anni, con un master, una seconda laurea inglese e un’occupazione che coincide con la mia area di studio. Londra inoltre è antiBrexit, quindi non ho sentito grandi mutamenti (giornate simbolo a parte) e la mia scuola mi è stata molto d’aiuto, anche se in realtà io sono praticamente quasi l’unica non inglese nel corpo insegnanti. Nemmeno il virus ha cambiato tanto la mia quotidianità. Certo, cerco di muovermi presto la mattina in modo da trovare meno gente in metro, mi lavo spesso le mani e cerco di attenermi alle normative governative.

 

Ma temi il virus?

 

Non per me, ma fa paura pensare che siamo tutti vulnerabili, e penso con un po’ di preoccupazione ai miei familiari che sono distanti da me.

Quali precauzioni sono state prese a Londra?

Per il momento il governo continua a dire di stare tranquilli, di continuare con le nostre vite normalmente. Siamo ancora al primo step del piano d’emergenza quindi le uniche precauzioni che stiamo prendendo sono: lavarsi spesso le mani per più di 30 secondi e cercare di non toccarsi il viso mentre siamo sui trasporti pubblici.

 

Tu personalmente hai fatto mega acquisti di amuchina, guanti di lattice, mascherine?

 

Ancora no, ma abbiamo visto la differenza nei supermercati questa settimana: pasta, prodotti per la pulizia della casa e l'igiene sono scomparsi. Qui la maggior parte della gente fa la spesa online e anche lì questi prodotti scarseggiano.

 

Com’è vista l’Italia oltremanica?

 

Molti dei miei amici mi hanno scritto preoccupati: nessuno si spiega come mai la situazione sia degenerata così tanto, ma la maggior parte pensa che i politici abbiano gestito la situazione in maniera corretta.

I tuoi familiari sono a Vittorio Veneto. Quando pensi di poterli riabbracciare?

 

Ancora non so quando potrò rivederli. Qui il governo sta caldamente sconsigliando di prendere voli verso l’Italia e ovviamente io devo prendere più precauzioni rispetto alla gente normale lavorando con i bambini. Ma appena potrò sicuramente farò un salto giù, anche se solo per un weekend, per riabbracciare tutti.

 

Cosa ti manca dell’Italia?

 

Decisamente la mia famiglia e gli amici. In secondo piano, il cibo e parlare l’italiano! Pensa che sono talmente avvezza a parlare inglese che ho dovuto ricorrere al dizionario per cercare di tradurre alcuni termini nella mia lingua madre: che imbarazzo!

 

Cosa c’è di bellissimo a Londra (a parte Martin, con cui hai una bellissima storia d’amore!)

 

Di bellissimo c’e il mio lavoro. Specialmente le opportunità di crescita nella mia professione, che possono fare davvero la differenza (cosa che in Italia mi sarebbe preclusa in questo momento). Di bellissimo c'è la multiculturalità e il fatto che qui la gente è abituata a rispettare persone con diverse culture e credenze e sia disposta a imparare l’uno dall’altro. In Italia dovremmo apprendere questo! Ogni volta che torno lì sento che invece di migliorare in questo campo stiamo peggiorando, e personalmente questo mi rattrista.

 

Un augurio?

 

Speriamo di vederci presto e brindare alla fine di questa emergenza con un bel prosecco!

 

 


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Emanuela Da Ros

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