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23 aprile 2024

Cronaca

Violenza sulle donne: aumentano le vittime accolte nei centri, l'autore è quasi sempre italiano

Pubblicato nuovo report Associazione Donne in Rete contro la violenza

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Violenza sulle donne: aumentano le vittime accolte nei centri, l'autore è quasi sempre italiano

ITALIA - Nel 2021 sono state accolte nei centri della rete dell'Associazione nazionale D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza, 20.711 donne, con un incremento, rispetto al 2020, del 3,5%. Quasi la metà (46%) delle donne accolte ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni e sono prevalentemente italiane (solo il 26% hanno una diversa provenienza), un dato costante negli ultimi anni. L’autore della violenza è prevalentemente italiano, soltanto il 27% ha provenienza straniera, anche questo un dato stabilizzato negli anni. E' quanto emerge dal Report dell'Associazione D.i. Re, sui dati riferiti al 2021.

 

I Centri della Rete sono presenti in tutte le regioni italiane, tranne che nella in Molise, ma sono distribuiti non omogeneamente: nell’area del nord si trovano oltre la metà dei centri (58 pari al 55%) divisi non equamente tra Nord-Est e Nord-Ovest; in quella del centro 24 centri (pari al 23%) e tra sud (16) e isole (8) si arriva a 24 centri (pari al 23%). Insieme al numero delle donne accolte, è aumentata anche la risposta che i Centri antiviolenza danno sul territorio: le organizzazioni della Rete che hanno partecipato all’indagine (81 su 82), attraverso i loro 106 Centri antiviolenza, gestiscono 182 Sportelli antiviolenza con un incremento del 25% rispetto al 2020.

 

Oltre la metà dei Centri (58,5% dei casi) può contare su almeno una struttura di ospitalità (62 in totale), con un’offerta di 185 appartamenti e 1.023 posti letto. Le attività che i Centri garantiscono alle donne sono sempre varie: accoglienza e possibilità di consulenza legale nella quasi totalità dei casi, consulenza psicologica e percorsi di orientamento al lavoro in circa il 90% dei casi. Nella comparazione con il 2020 emerge un incremento per il servizio di orientamento al lavoro, che passa dall’88% al 94% dei Centri. Questo dato è particolarmente significativo se si pensa che una donna su tre (31,9% tra disoccupate, casalinghe e studentesse) è a reddito zero, in linea con il 2020 (32,9%) e il 2019 (33,8%). Solo il 37% (tra occupate e pensionate) può contare su un reddito sicuro. Soltanto il 28% delle donne accolte decide di denunciare, percentuale che rimane sostanzialmente costante negli anni. L’attività dei centri si sostiene per gran parte sul lavoro volontario delle attiviste, di cui solo il 33, 3% è retribuito, anche a causa della scarsità e non strutturalità dei fondi.

 



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