TREVISO - Il Veneto si presenta al Vinitaly forte di una leadership vitivinicola nazionale: la vendemmia del 2011 darà circa 8,5 milioni di ettolitri di vino, rispetto ai quali una quantità del 60% partirà per l'estero, principalmente in Germania, Stati Uniti e Regno Unito.

L'export veneto, dati 2011, vale oltre 1,33 miliardi di euro, (+15% sul 2010), che fa crescere ulteriormente il suo primato storico di prima regione esportatrice d'Italia arrivando al 30,2% sul valore totale nazionale. Due delle prime tre province italiane esportatrici sono venete: al primo posto Verona, Treviso balzata dal settimo posto del 2001 al terzo, grazie al Prosecco, scavalcando Firenze, Trento, Siena e Milano.

I produttori veneti sono concentrati nei Padiglioni 4 e 5, ma alcune aziende e consorzi sono collocati altrove. Nel Padiglione 4 (spazi D4-E4) ci sarà lo stand della Regione del Veneto.

Nell'enologia veneta si sono evolute e convivono tante tipologie diverse di aziende: 37.335 sono tra agricole, grandi gruppi, cantine sociali (che lavorano il 60% delle uve prodotte nel territorio regionale), piccolissimi produttori che hanno saputo pur senza grandi numeri ritagliarsi interessanti nicchie di mercato come si sta facendo, con le uve biologiche, cui sono dedicati già in Veneto 1.800 ettari. Il lavoro dei produttori ha costruito un indotto importante che dà occupazione alle aziende che producono tini, botti, imbottigliatori e tutta la tecnologia legata al settore vinicolo.

Oltre al vino, dunque il Veneto crea ed esporta tecnologia, alla quale si aggiunge un fortissimo know-how, con gli enologi formati alla Scuola Enologica di Conegliano e nel centro di eccellenza universitaria del Cirve. Sul territorio veneto operano anche 1.400 tecnici specializzati e 730 tra enologi ed enotecnici.