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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

Villa Papadopoli tra crolli e vandalismi, “Vanno trovate soluzioni”

Rinascita Civica chiede che sia aperto un dibattito in città sul futuro della villa cenedese

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Villa Papadopoli

VITTORIO VENETO – Chiusa da oltre vent’anni e da allora abbandonata a se stessa. Villa Papadopoli è destinata a crollare se al più presto non si interverrà. Eloquenti le immagini diffuse dal gruppo di minoranza “Rinascita Civica” insieme ad un appello: «È indispensabile decidere quale dovrà essere il futuro di villa Papadopoli, aprire un dibattito in città, fare un progetto e poi lavorare sodo per realizzarlo. Il rilancio economico e culturale di Vittorio Veneto passa anche attraverso il ricupero della villa e il quartiere di Ceneda può ritrovare la vitalità di un tempo se ci sarà la rinascita del complesso».

Rinascita Civica si impegna ora pubblicamente a riportare al centro del dibattito politico e cittadino il futuro di questo immobile che, fino agli anni Novanta, dopo un passato da residenza privata, ospedale e struttura di accoglienza per gli alluvionati del Polesine (solo per citare alcuni degli usi), ha accolto la casa di riposo del Cesana Malanotti. E agli anni Novanta risale l’ultimo intervento sul tetto. «Poi – affermano i consiglieri comunali Mirella Balliana e Alessandro De Bastiani – lo stabile è stato abbandonato all’incuria e ai vandalismi. Ogni tanto se ne è parlato, ma sempre nella prospettiva di venderla a privati o darla in dotazione a terzi come Fondazione Cassamarca o il Cesana Malanotti. Mai c'è stato un progetto fatto dall'amministrazione, mai un bando di idee, mai un pubblico confronto tra amministrazione, forze politiche, cittadini e associazioni che operano in città».

Per il gruppo le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi vent’anni hanno perso tante occasioni: «Ad esempio, nel 2016 il Governo mise a disposizione, attraverso un bando, 150 milioni per i “luoghi dimenticati”, ma l'amministrazione non ha partecipato e obbiettivamente non poteva partecipare perché un progetto non lo aveva, così come non partecipò all'iniziativa “Valore Paese Dimore” proposto nel 2013 dal Ministero per i beni culturali e sostenuto dall'Agenzia del Demanio e dall'Anci».

 


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Claudia Borsoi

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