Vietato sputare, dormire, costruire castelli di sabbia: i divieti più strani delle nostre coste
| Clara Milanese |
Ogni estate, al mare ma non solo, ci capita di imbatterci in almeno un divieto "creativo". Queste ordinanze si affiancano alle più classiche "divieto di acquistare merce presso i commercianti abusivi", "proibito tuffarsi dalla scogliera", "divieto di eseguire massaggi in spiaggia" e danno nell'occhio per la loro particolarità o stranezza.
Noi ne abbiamo trovati alcuni che sicuramente non vi lasceranno indifferenti. Lo scorso giugno, per diversi giorni, a Cesenatico è stata vietata la balneazione. Il motivo? Valori di Escherichia coli superiori ai limiti. In comuni come quello di Scarlino, in provincia di Grosseto, in spiaggia è vietato ascoltare la musica ad alto volume, mentre in altre cittadine, il divieto è proprio totale e durante gli orari del pranzo e della siesta la musica è totalmente vietata.
Se fino a qualche anno fa i risciò erano vietati, in specifiche date, nel lungomare di Mintumo, Latina, ora lo sono anche a Roma, dove lo scorso giovedì pomeriggio il sindaco ha firmato l'ordinanza di stop ai velocipedi, che troppo spesso invadevano piazze e vicoli del centro storico.
Sul litorale salernitano è invece vietato campeggiare e collocare tende, camper e simili, calpestare le aree dunali, raccogliere i fiori, scavare fossi e accendere fuochi e falò, sia sulle spiagge che nelle cabine. Sempre in provincia di Salerno, a Camerota, dal 1985 vige il divieto di girare per le strade del centro urbano a torso nudo; è inoltre vietato sputare per terra o fare una pennichella sulle panchine.
Immancabili i divieti di bagnarsi nelle fontane cittadine, se si trasgredisce si rischia di fare la fine delle due bambine di 3 e 5 anni che a Padova sono state sanzionate con 100 euro di multa perché si stavano bagnando nella fontana di piazze delle Erbe. In diverse località balneari, come a Pomezia, sono adirittura vietati castelli di sabbia e partite a racchettoni, pena sanzioni molto salate.
Un altro divieto destinato a far discutere e sempre più presente nelle città italiane è quello che nelle abitazioni private vieta, prima delle 7.00 e dopo le 23.00, l'uso di apparecchiature domestiche che producano rumore o vibrazioni. Vale a dire che chi azionerà lavatrici, lavastoviglie, frullatori o addirittura phon, rischia una multa di 150 euro.
Insomma, onde evitare brutte sorprese, prima di partire per le vacanze è consigliabile informarsi bene sulle norme in vigore nel Comune di villeggiatura!