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29 marzo 2024

Esteri

Vieni a farti un orgasmo?

Aperte le iscrizioni all’workshop di masturbazione collettiva (per donne). Con sessioni private (per donne timide)

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Vieni a farti un orgasmo?

NEW YORK  – Il primo assunto è: “Le donne non saranno mai uguali agli uomini fino a quando faranno del sesso scadente e mentiranno sull’orgasmo”. Il secondo è che “il clitoride è l’unico organo preposto al piacere della donna (perché la “vagina”, cioè la guaina, è solo un fodero, qualcosa da riempire)”. E il terzo assioma inderogabile è che “la masturbazione è il fondamento di tutta la sessualità umana e che, insieme all’erba e all’aglio crudo, va considerata un elisir di lunga vita”.

Le premesse vi sembrano sufficienti? Forse sono più che “sufficienti”. Sono buone. Buone ragioni per iscriversi all’workshop di masturbazione collettiva promosso a New York (fin là, per ora, bisogna andare) da Betty Dodson, che – per inciso – è la teorizzatrice degli assunti di cui sopra.

 

Betty Dodson (aprite gli occhi, maschi) ha 85 anni. In altre società, in altri contesti (magari anche in altre condizioni fisiche) starebbe già in casa di riposo. A New York dove vive e insegna qualcosa che potremmo chiamare “orgasmologia” è invece una docente quotatissima. Che opera per un obiettivo basilare: liberare le donne. Un orgasmo alla volta. Una volta (anche più d’una) per tutte. Secondo questa “femminista storica”, come la definiscono i media, il piacere femminile è ancora tutto da scoprire, da condividere, da godere nella sua pienezza. “Il clitoride – spiega la Dodson – è stato studiato a fondo solo nel 1998. E solo allora si è scoperto che non è circoscritto a quel puntino che conosciamo, ma che quel “puntino” è il vertice di un organo lungo 9 centimetri, irradiato da 8 mila nervi e molto più forte in termini di performance di un pene”.

 

Eppure, secondo l’esperta, molte donne ne ignorano ancora caratteristiche e potenzialità e, imprigionate da clichè presi chissà dove (qui uomo ci cova) sono imbarazzate e confuse di fronte ai propri genitali, che vorrebbero omologati a quelli delle attrici a luci rosse. Un’aspirazione che spinge sempre più donne a sottoporsi a interventi di vaginoplastica e labioplastica (in Italia, lo scorso anno essi sono aumentati del 24%, negli Usa del 50%). Interventi ovviamente stigmatizzati da Betty Dodson, che sostanzialmente dice alla donne: godetevela. In tutti i sensi (ma soprattutto in quello), dandoci dentro con l’autoerotismo, con le fantasie sessuali e diffidando dell’amore romantico che “è come una droga: sotto i suoi effetti, fai le cose sbagliate”.

 



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Emanuela Da Ros

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