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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

Vi presento Jackson (sì, come Michael)

C’è chi ha la musica nel cuore. E chi ha nel cuore la musica e la danza, o meglio la zumba! E, quarantena o non quarantena, balla.E fa ballare. Perché passo dopo passo si può fare un sacco di strada, anche stando a casa

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Vi presento Jackson (sì, come Michael)

SARMEDE - Alla fine della chiacchierata al telefono ci ha detto una cosa bellissima. Tanto che fra gli appunti in corsivo, presi di getto, la sua ultima frase spicca per il carattere maiuscolo. Ma partiamo dall’inizio, perché la storia di Christian Da Frè, 27 anni, in arte Jackson - sì, come Michael che è il suo mito - è una di quelle piccole vicende personali che ci riconciliano con questo mondo in tumulto, con quell’universo complicato che è l’adolescenza e la post-adolescenza. E che ci ricordano che seguire le proprie inclinazioni, i desideri autentici, insomma la ‘propria strada’ ci porta lontano.

 

Anche se non possiamo muoverci (troppo) da casa. Christian vive a Sarmede, con la sorella Alice, mamma Emanuela Da Ros (è un’omonima!, scusate l’inciso) e papà Stefano. Siccome è molto social ‘vive’ anche su Facebook - il suo profilo è Christian Jackson - e su Instagram con uno pseudonimo che è uno scioglilingua inglese: Imchristianjacksonzin. Fin da piccolissimo ha scoperto di avere una passione travolgente per la danza (ereditata probabilmente dalla mamma o dal nonno Giuseppe). “All’età di 5 anni - spiega - ballavo come un dannato con le musiche degli Eiffel 65, dei Corona, insomma i brani anni ‘90”. Papà Stefano però pensava che il suo primogenito maschio dovesse giocare a calcio. Christian ci ha provato, ma il campo verde proprio non lo interessava. Rincorrere una palla men che meno.

 

“A undici anni - prosegue Christian (d’ora in poi Jackson) - m’impuntai per seguire un corso di danza, a Cordignano, all’Arabesque, con la maestra Barbara. Durante la prima lezione ero un po’ a disagio: ero l’unico maschio in mezzo a tante ragazze. Ma in poco tempo capii che quello era il mio mondo. Il lunedì e il mercoledì erano i miei giorni preferiti, erano i giorni in cui indossavo le scarpette nere, le lucidavo con la pece ed entravo in quella sala piena di specchi... Che emozione! Ho trascorso lì un anno non facilissimo comunque: si studiava molto in quella sala, e spesso venivo deriso dalle ragazzine, proprio per il mio sesso! Portai pazienza fino al saggio che si rivelò un’esperienza pazzesca. Mi rivedo dietro le quinte del teatro Zancanaro, ricordo le luci, le corse a destra a sinistra, la necessità di cambiarsi velocemente per entrare in scena...Tutto mi appariva meraviglioso”.

 

Una favola che inizia, Jackson...

All’inizio sembrava una favola il mio ingresso nel mondo della danza. Ma poi mi sono scontrato con la realtà. Non ce l’ho fatta a proseguire: le prese in giro hanno avuto il sopravvento e ho abbandonato questa strada dopo due anni. Per un po’ non ne volevo sapere più di danza e di ballo, anche se ogni volta che accendevo la tivù e vedevo “Amici” mi veniva nostalgia, e una lacrima mi cadeva sempre. E comunque quando usciva qualche canzone bella, mi mettevo in camera e ballavo di nascosto, perché non volevo che nessuno mi vedesse.

 

E poi che è successo?

Un giorno di quattro anni fa, a Sarmede, nel paese dove vivo una ragazza, Genny, faceva un corso di Zumba per i più piccoli e mi chiese se fossi disponibile a darle una mano per controllare i bimbi. Accettai e partecipai a una lezione di Zumba: da lì è iniziata la mia nuova avventura, è stato amore a prima vista. Ho fatto l’allievo per due anni, e poi ho deciso di fare il corso per diventare Istruttore ufficiale.

 

La Zumba è diventata il tuo lavoro?

Magari! Non ancora, anche se questo è il mio desiderio. Per ora mi mantengo facendo il cameriere, dato che il contatto con la gente mi piace troppo. Ma con la Zumba ho trovato la mia strada. Facevo veramente quello che mi piaceva e mi piace: ballare. Con la Zumba ho girato un po’ tutto il nord Italia per studiare, per aggiornarmi, per divertirmi. Nel frattempo, ho conosciuto molte persone, bellissime, con le quali oggi ho rapporto fantastico, o ogni volta che c’è un evento in giro ci mettiamo sempre d’accordo per andare insieme e studiare. Non finisco mai di aggiornarmi.

 

Attualmente che fai?

Sto insegnando in diverse palestre. Ma purtroppo sappiamo in che momento stiamo vivendo: non si può uscire di casa, molti esercizi sono chiusi, comprese le palestre. Allora mi è stato proposto di fare lezioni virtuali di Zumba Fitness Ed ho accettato con entusiasmo. Su Team link, una volta alla settimana tengo una lezione di gruppo. Vi partecipano persone di età diversa, dai 18 ai 50 anni, ed è bellissimo trovarci: anche se siamo lontani fisicamente, per un’ora ci sentiamo davvero insieme, uniti. E felici.

 

Qundi che cos’è la Zumba? E soprattutto che cos’è per te?

La Zumba non è un ballo di gruppo, è una disciplina fitness, è una terapia: per un’ora al giorno ti fa dimenticare tutto. Sai che succede con la Zumba? Alleni il cuore! Ma non solo in senso fisico. Lo alleni a gioire, a vedere il bello. E poi ti muovi, ti tonifichi. Il mio motto è “Non importa cosa balli e nemmeno come balli, se ti rende felice, balla e basta”.

 


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Emanuela Da Ros

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