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29 marzo 2024

Treviso

VERSO L'8 MARZO "Le donne vanno messe nelle condizioni di fare carriera"

Per Cinzia Bonan delle segreteria regionale Cisl "fanno fatica a praticare i luoghi dove sono costrette ancora a misurarsi con metriche maschili dettate dalla nostra cultura".

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

VERSO L'8 MARZO

TREVISO - Ha guidato per anni la Cisl di Treviso e Belluno. Da pochi mesi è stata chiamata ad occuparsi di welfare per la segreteria regionale. Per Cinzia Bonan "festeggiare l’8 marzo significa pensare a cosa serve ancora fare perché la donna possa armonizzare le sue diverse esperienze di madre, compagna, lavoratrice e persona impegnata nel sociale o nella politica.”

Tanti passi in avanti sono stati fatti sulla strada della parità ma molta ne resta ancora da fare, quali in particolare?

Anche se la legge sulla parità in famiglia e nel lavoro oggi sono state conquistate c’è ancora molto da fare, sia in famiglia che nel lavoro. Nel lavoro, in generale, le donne hanno i contratti più “deboli” e proprio per questo durante una crisi economica vengono più facilmente espulse.

Anche nel Veneto?

I dati di Veneto lavoro ci dicono che in Veneto nel 2020 le assunzioni di donne sono state “solo 282 mila” rispetto alle 380 del 2018, il che significa che una donna su quattro non ha trovato lavoro. Distinguendo i dati per provincia però vediamo che la Provincia con la percentuale di assunzioni femminili più elevata risulta Belluno (49% donne e 51% uomini), seguono Vicenza (46,9% donne), e Venezia (45,8%). Fanalino di coda Treviso (42,5%).

Cos'altro ci dicono i dati?

Che il divario tra assunzioni a tempo indeterminato di uomini e donne è ancora molto ampio e c’è ancora una forte divisione di genere tra contratti di lavoro full-time e part time. Le esigenze del mercato economico non possono andare in direzione opposta a quella della sostenibilità sociale, ma devono, attraverso il dialogo, trovare le soluzioni più adeguate ai bisogni di welfare e dei servizi capaci di aiutare la donna ad essere presente nel mercato del lavoro ed essere protagoniste di quei miglioramenti che possono permetterci di vivere la vita in pienezza.

Perché la donna continua a fare più fatica dell’uomo ad affermarsi nel mondo del lavoro?

Fa fatica praticare i luoghi dove deve misurarsi con metriche maschili dettate dalla nostra cultura. Nel privato in particolar modo è complicato vedere percorsi di carriera che portino le donne a rivestire ruoli apicali, mentre nel pubblico gli incarichi assegnati attraverso dei concorsi, vede spesso le donne ad aggiudicarsi l’incarico. Prefetti, Dirigenti scolastici, sono oramai ruoli rivestiti molto spesso alle donne.

E questo che cosa significa?

E' plausibile pensare che dove la donna si misura con la competenza e la conoscenza riesce a raggiungere gli obbiettivi; se invece deve spendersi a parole non arriva a valorizzare a sufficienza le proprie capacità. Un altro elemento a supporto della possibilità affermazione per le donne è la messa in campo di servizi di welfare sufficienti e in grado di aiutarle ad essere maggiormente presenti nel mondo del lavoro.

Perché nelle posizioni apicali e negli incarichi politici si incontrano ancora così poche donne?

Difficile dire perché, ma visto che la prima donna ministro in Italia è stata Tina Anselmi nel 1976 a distanza di quasi 50 anni possiamo pensare che può essere giunto il momento di festeggiare anche un prossimo Presidente del Consiglio donna. Sicuramente la presenza di donne in politica in questo lasso di tempo è aumentato, la prevalenza di queste però ha ancora un ruolo secondario più che da protagoniste. È dimostrato che le donne sono preziosissime per il loro apporto sia in politica come nel sindacato, ma devono essere sostenute per trovare la determinazione necessaria a fare carriera politica.

E l'esperienza di Cinzia Bonan, quale é stata?

Ho avuto la fortuna, nel mio percorso sindacale in Cisl, di avere fatto molti passi in avanti determinati dalla mia passione e dall’impegno di voler esserci. Ho rinunciato a molte “comodità”, ma queste rinunce sono state colmate da tante tante soddisfazioni personali e sindacali. È vero che sono stata facilitata da un carattere forte e determinato, da una famiglia che mi ha sostenuto, perché nulla è stato facile ma niente di tutto quello che ho fatto è impossibile da perseguire per le donne che vogliono impegnarsi nel farsi carico dei problemi degli altri, sia nel sindacato che in politica.

Il suo augurio per questo 8 marzo ancora in piena pandemia?

Esserci in tutti i luoghi, non solo quelli dedicati ai care giver, ma dove si determina la pace, la sostenibilità economica ed ambientale per garantire che il processo di emancipazione e sviluppo sociale siano sempre legate ai valori del rispetto e dell’amore verso il prossimo e verso il bene comune.

 


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Roberto Grigoletto

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