La verità di suor Margherita sulla morte di Papa Luciani: "Morì sereno, fu un decesso naturale"
Parla una delle religiose che lo assistettero durante il suo breve pontificato
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VITTORIO VENETO - Papa Giovanni Paolo I morì "disteso nel suo letto, sereno. Aveva gli occhiali sul naso e in mano tre fogli. La morte era stata fulminea". A raccontare le ultime ore di Papa Albino Luciani è suor Margherita Marin, originaria di Riese e attualmente in convento a Vittorio Veneto, unica superstite delle quattro suore di Maria Bambina che lo hanno assistito nei 34 giorni del suo pontificato.
Per la prima volta ieri sera a Belluno, come riportano i quotidiani del gruppo Finegil, suor Margherita ha raccontato in pubblico questa vicenda, affermando che per lei si è trattato di una morte naturale. La religiosa conferma che il Papa ebbe una fitta al petto la sera precedente la sua morte: "lo confidò ai segretari. Ma non ci diede peso". Poi rievoca quanto accadde.
"Alle 5.15 portammo il caffè in sacrestia. Andai a prendere la spesa e alle 5.30, vedendo che il caffè era ancora lì, ci preoccupammo. Suor Vincenza si diresse alla camera, bussò e non ci fu risposta. Aprì e mi disse 'Vieni, vieni'". Quando si avvicinò al letto esclamò: "questo non me lo dovevi fare". Nei fogli che il Papa teneva tra le mani suor Margherita riuscì a leggere "solo una frase: 'mangione e beone'. Una frase del Vangelo. Forse appunti per l'udienza del giorno dopo".