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19 aprile 2024

Montebelluna

Vergogna! Solo i vili infieriscono sui morti!

A Ciano del Montello si è consumato un gesto odioso, in un luogo sacro

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Vergogna! Solo i vili infieriscono sui morti!

EDITORIALE – Il mondo è in ginocchio per la pandemia. La società civile è scossa per le incognite che il futuro ci riserverà, a fronte delle conseguenze economiche del covid. Ma c’è chi ha trovato tempo ed energie per compiere un atto vile e odioso: imbrattare con la vernice spray la lapide in memoria dei partigiani trucidati a Ciano del Montello.

Una lapide posta sul muro del campo santo del paese, un luogo che in questi giorni è stato meta del mesto pellegrinaggio di chi ha perso i propri cari, magari per il covid. Un luogo che da sempre dovrebbe essere sinonimo di rispetto: fin dalla notte dei tempi, le civiltà primordiali riconoscevano la sacralità delle sepolture.

Lo spregio che è stato compiuto a Ciano del Montello è duplice. Un oltraggio a chi non c’è più e ai loro cari che sono rimasti; un oltraggio ai martiri della liberà che hanno dato la vita per la democrazia! Già perché se non ci fosse stata la Resistenza gli autori di questo gesto non avrebbero avuto la libertà di farcire il loro cervello del letame che hanno usato, per concimare azioni così meschine.

LAZZARO GIOVANNACCI, SECONDO BELLINI, GIULIO DE FAVERI, LUIGI MARSURA, GIUSEPPE JUDICA e BRUNO GIAMMARIO. Questi sono i nomi cancellati con la vernice nera e che ho deciso di scrivere a caratteri cubitali qui sul web dove tutto resta e arriva lontano. Qui la memoria di questi uomini torturati per giorni e poi trucidati dai nazifascisti, non potrà essere cancellata!

La vicenda mi tocca da vicino perché sono cresciuta a Ciano del Montello, un luogo che il pittore Gino Rossi definiva “il più bello del mondo”, affascinato com'era dalla natura rigogliosa del Montello e dalla forza del fiume Piave che scorre ai suoi piedi. Non conto le volte che andando a far visita ai defunti, per rispetto, mi sono fermata davanti a quella lapide.

L’auspicio è che le istituzioni, il comune di Crocetta del Montello, intervengano e facciano ripulire questo scempio. La lapide posta sul muro dove questi partigiani sono stati fucilati deve tornare ad essere leggibile a tutti, come monito contro la barbarie nazifascista e per rispetto dei martiri della libertà oltre che dei loro congiunti che ancora risiedono a Ciano del Montello.

 

Il Direttore

 

 

 


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