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25 aprile 2024

Nord-Est

Veneto morto di Candida Auris: "Non è stato infettato in Kenya" 

Medico italiano di Nairobi smentisce l'ospedale di Mestre 

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Veneto morto di Candida Auris

NAIROBI (KENYA) - "L'imprenditore morto a Mestre per un'infezione da Candida Auris, di ritorno dal Kenya dove lavorava, non è stato affatto aggredito dal fungo nella clinica privata della capitale Nairobi in cui era ricoverato prima di essere trasportato d'urgenza in Italia": lo ha sostenuto Mauro Saio, medico del Nairobi Hospital che lo ha seguito durante il ricovero nel nosocomio keniano disposto inizialmente per calcoli ed altre patologie, prima che arrivasse in Italia.

Gianni Vescovo, 82 anni, è spirato all'ospedale di Mestre lo scorso 11 luglio dopo che l'infezione del micidiale fungo si sarebbe aggiunta ad una situazione già molto grave. L'ospedale dell'Angelo di Mestre ha dichiarato, come riferito da diversi media regionali, che l'anziano imprenditore veneto sarebbe arrivato già infettato dalla Candida Auris.

Saio però non è di questo parere: "Il nostro ospedale è molto rigoroso sulle infezioni che i ricoverati potrebbero contrarre nella nostra unità di terapia intensiva, dove Vescovo è stato ricoverato per circa 3 settimane - ha detto all'ANSA rispondendo a domande - abbiamo un team dedicato del Center of Disease Control che ogni 3 giorni esegue screening in grado di evidenziare, tra le altre cose, la presenza del fungo".

"Nel caso di Vescovo, durante la degenza non è stata rilevata nessuna infezione ospedaliera", ha aggiunto Saio. "Inoltre, con le condizioni di salute, il paziente sarebbe morto dopo 4-5 giorni dopo averla contratta, non dopo 25 giorni, che è il tempo che ha passato nell'ospedale italiano da quando è stato trasportato lo scorso 16 giugno", ha concluso il medico.

 


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