VAZZOLA – Dora era i nome di un bel esemplare di pastore maremmano, una cagna mansueta e affettuosa che lo scorso 4 aprile è morta tra indicibili sofferenza, dopo 2 giorni di agonia. Un dolore immane per la famiglia che l’aveva accolta qualche anno fa insieme alla sorella Dalia, la cui sorte è stata segnata dalla medesima sventura, visto che è stata rinvenuta morta nel giardino di casa nel febbraio 2019, presumibilmente avvelenata. Una situazione insostenibile per la famiglia che si è vista così privare della compagnia e dell’affetto di ben due animali in un modo tanto crudele quanto assurdo.

La famiglia che aveva accolto Dalia e Dora risiede a Vazzola, in una zona di campagna abbastanza isolata, pertanto quando qualche giorno prima della morte di Dora, rincasando hanno notato un anziano che abita poco lontano, fuggire dalla loro proprietà si sono da prima sopresi salvo poi intuire l’intendo del pensionato nel momento in cui l’animale ha cominciato a stare male. L’indole belligerante del vicino era già emersa in passato poiché aveva già tentato di prendere a fucilate Dalia, “rea” di aver rincorso le galline che l’anziano lascia abitualmente scorrazzare libere in campagna (anche sulle proprietà altrui).

Una vicenda che si sarebbe potuta chiarire con una civile rimostranza verbale ma che è degenerata fino all’epilogo di pochi giorni fa. La famiglia addolorata per la perdita degli animali ha quindi deciso di rivolgersi ai carabinieri e di non fare una denuncia verso ignoti ma di indicare in maniera inequivocabile l’identità di chi ha già minacciato, imbracciando il fucile, di uccidere i loro animali. Alla luce dei fatti di questi giorni ora la sfortunata famiglia di Vazzola s’interrogano anche sulla scomparsa, avvenuta qualche anno fa, del loro pastore tedesco: il dubbio è che sia stata opera della stessa persona che ha avvelenato Dalia e Dora.