Valonier, la valle degli ontani a due passi da Conegliano

Formaggi a latte crudo, ortaggi, vigneto e carne: filiera cortissima e genuina

| Sara Armellin |

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CONEGLIANO - Un piccolo angolo di mondo genuino dettato da ritmi di altri tempi a due passi dalla statale che collega Conegliano a Tarzo: è questa la sensazione che si ha quando si entra nella corte dell’azienda agricola Valonier. Il nome è una crasi di “valle degli arnier”, nome dialettale dell’ontano nero che un tempo, prima dell’esplosione della DOCG del Prosecco, ricopriva queste colline.

Gli ontani sono armai pochi, ma il toponimo è rimasto, tenace e dal sapore nostalgico come la famiglia Pase che dagli anni sessanta abita queste terre. Qui è arrivato papà Luigi, con la moglie Paola e tanta voglia di lavorare: di giorno operaio, poi via in orto, in vigneto e in stalla, dove ci sono sempre state un paio di vacche da latte per uso personale, insieme ai maiali e agli animali da cortile. Il figlio Efrem, classe 1979, ha seguito le orme del padre: al mattino studente per diventare perito agrario, pomeriggio e fine settimana tra ortaggi, uva e animali.

Perché la terra ha bisogno di cure costanti, non conosce weekend o ponti: l’orto va innaffiato, le mucche vanno munte, la vigna va curata. Giorno dopo giorno, con il largo sorriso di mamma Paola che ai fornelli trasforma il raccolto in succulente conserve e piatti della tradizione, l’azienda agricola ha trovato nella vendita diretta prima e nell’attività agrituristica poi la sua strada. Dal 1990 è stata ristrutturata la stalla, per poter accogliere, oltre alle 4 vacche da latte, anche una decina di manze da carne.

Nel 2019 Efrem ha creato una Piccola Produzione Locale per poter caesificare a regola d’arte con l’ottimo latte crudo prodotto dalle sue mucche; così ora nell’agrturismo, oltre ai piatti cucinati al momento da mamma Paola, si possono comprare insaccati, caciotte, formaggi freschi, uova, conserve di frutta e verdure dell’orto: tutto quello che, con semplicità e trasparenza, la famiglia Pase produce per sé e per i clienti.

La filiera è perfetta: le mucche producono il letame per l’orto; i foraggi sono coltivati per la metà in azienda; le patate e le zucchine vengono piantata tra le vigne, una rarità degna di altri tempi nella terra del Prosecco; gli alberi da frutto producono l’occorrente per le composte; i maiali, 3 nuovi ogni anno, vengono macellati e insaccati d’inverno; dal pollaio arrivano uova, conigli, anatre, polli, piccioni, faraone.

Un quadro perfetto, che merita di essere conosciuto e valorizzato per la sua genuina semplicità ed efficienza. Vi accoglierà il sorriso contagioso di nonna Paola, che spera di poter consegnare tutto ciò nelle mani dei nipoti che, seppure ventenni, già aiutano volentieri zio Efrem e nonno Luigi sui campi durante i fine settimana. Buon sangue, non mente!

 



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Sara Armellin

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