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20 aprile 2024

Ambiente

Val di Zoldo: un paradiso nel cuore delle Dolomiti

Una meta per tutte le stagione

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Val di Zoldo: un paradiso nel cuore delle Dolomiti

Una meta turistica che attrae in tutte le stagioni moltissimi appassionati di montagna e natura, la Val di Zoldo non delude le aspettative nel corso degli anni. Situata in provincia di Belluno, è facilmente raggiungibile da Longarone, passando la forra del Maè e il lago artificiale di Pontesei.

Solcata dal corso del torrente Maè, affluente destro del Piave, situata nel cuore delle Dolomiti, la valle è racchiusa tra gli imponenti massicci del Bosconero, del Pelmo, della Civetta e degli Spitz. Il suo potenziale naturalistico parte dalla vallata, che ospita boschi, animali e pascoli aperti interrotti da imponenti massicci: la vallata rimane un piccolo angolo, in parte selvaggio, racchiuso dalle Dolomiti.



Tra queste, il Civetta, con i suoi 3220 m di altezza, separa la Val di Zoldo dall'Agordino e fa da cornice al caratteristico paesino di Alleghe. Il versante nord­ovest è formato da una parete talmente verticale da essere chiamata "la parete delle pareti" sulla quale sono tracciati molti itinerari di arrampicata con un' elevata difficoltà, come la Philipp- Flamm, le vie Aste e Andrich.

Tra le vette più importanti sicuramente è da ricordare anche il monte Pelmo, che con i suoi 3.169 separa la Val di Zoldo dalla valle del Boite. Tuttavia, la montagna è composta dal Pelmo vero e proprio, a nord, e dal Pelmetto, a sud, con i suoi 2990 m. Curioso ricordare che sul lato orientale vi è un ghiacciaio a forma di sedile, motivo per cui viene chiamato " el Caregon del Padreterno" (il trono del Padreterno).

Inoltre, il Pelmo, la prima cima delle Dolomiti ad essere scalata,nel 1857, ricopre un'importanza paleontologica: ai suoi piedi non lontano dal rifugio Staulanza, è stato trovato un masso con un'impronta di dinosauri.



Il paesaggio naturalistico è talmente bello che non possono mancare attività interessanti e curiose per gli appassionati della montagna. Tra le passeggiate proposte durante tutto l'anno, domenica 6 settembre 2015 si svolgerà un percorso per i più esperti, con partenza a Palafavera, per poi dispiegarsi in un'impegnativa salita che passa per la Forcella Val d'Arcia e per il Pian dei Buoi.

Prima che arrivi il freddo meglio approfittarne per fare un'escursione con viste mozzafiato. Dal fondovalle, grazie all'utilizzo di una funivia, si può raggiungere quota 2000 metri, da dove apprezzare l'incantevole panorama delle Dolomiti zoldane, spostandosi di vallata in vallata e ammirando non solo la generosa natura del Civetta ma anche tutti gli animali che sono di casa, dalle marmotte, ai cervi, alle guardiane indiscusse della montagna, le aquile. Per gli appassionati, molte sono le ferrate che si possono fare, tra quelle Alleghesi e Tissi che raggiungono il monte Civetta, regalando un itinerario di grande respiro per gli alpinisti preparati sia tecnicamente che fisicamente poiché il percorso è lungo e impegnativo. Non di meno lo è la ferrata sul monte Pelmo che, oltre a godere di un panorama incredibile, presenta un percorso difficile e lungo, con arrampicate a tratti di I e II grado.


Molte altre sono le attività che questa valle offre, dal nordic walking (il tour del Pian del Crep, il percorso alle Palanche lungo i quali si ammira il monte Civetta che assume diverse colorazioni con la luce del giorno), alle arrampicate sportive praticate in estate perché questa falesia di dolomia a buchi, data l'esposizione, permette di arrampicare solo nelle calde giornate.

Tutto questo accompagnato da ben due gruppi di guide alpine che svolgono discipline durante tutto l'anno, anche con le scuole. "Cammin@zoldo" è il nome del programma annuale proposto da Val di Zoldo, che va da escursioni nei torrenti alla raccolta dei funghi, piuttosto che alle passeggiate a tema, sulle tracce di fossili e rocce con geologi esperti.



In inverno lo sci e lo snowboard trovano ampio spazio in un vero paradiso: il comprensorio della Val di Zoldo e dello Ski Civetta permette di sciare ad altitudini tra i 1.300 e i 2.400 metri, con oltre 1.200 km di piste, il tutto in un contesto naturale che vanta l'età di 200 milioni di anni. Quest'anno l'area sciistica del Civetta,con ben 80 km di piste, collegate tra di loro da modernissimi impianti, offre un giro alternativo: il Giro della Grande Guerra 1915­1918. Il percorso, della lunghezza di 82.5 km, si sviluppa sotto le pareti delle più suggestive cime dolomitiche (Civetta, Pelmo, Sella, Marmolada, solo per citarne alcune) e ha come epicentro la montagna simbolo della Grande Guerra, il Col di Lana.

Per chi ama prolungare lo scii fino al buio, le piste di Pecol vengono illuminate la sera: 5 km di discese servite da cabinovia, riscaldata, che in 5 minuti riporta in quota. Non meno organizzata dal punto di vista degli alloggi, questa valle offre una vasta scelta per il pernottamento, dagli hotel agli appartamenti residence, campeggi, alcuni dei quali con marchio di qualità turistica, con lo scopo di esaltare sia i valori dell'ospitalità, sia il contesto naturalistico delle Dolomiti Patrimonio dell'Umanità.

 

 


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