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29 marzo 2024

Nord-Est

Vacanze di Pasqua anticipate e prolungate per elementari e medie

Zaia ha chiesto al Governo la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Genitori che lavorano già nel panico. La DaD alle elementari non può essere gestita in autonomia dagli alunni

| Roberto Grigoletto |

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Vacanze di Pasqua anticipate e prolungate per elementari e medie

NORDEST - Sulle pagine del “Corriere della Sera” di oggi, Susanna Tamaro ha chiesto al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi di allungare di due settimane le vacanze di Pasqua per gli alunni di elementari e medie, anticipandone l’inizio a lunedì. Una vacanza lunga al posto di una didattica a distanza pesante da sostenere. Per gli studenti della scuola dell’obbligo, ma anche per i loro genitori, costretti a rimanere a casa dal lavoro per affiancare i figli nelle aule domestiche che in meno di settantadue ore dovrebbero essere allestite. Famiglie già nel panico per la decisione presa dallo stesso Zaia che ha dichiarato di aver chiesto lui in persona al Governo la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Da qui a lunedì le famiglie dovrano organizzarsi. Come? Non si sa.

Gianfranco De Lorenzo è il segretario nazionale dell’Anpe, l’associazione nazionale dei pedagogisti. Lo abbiamo interpellato. “Bisogna distinguere due aspetti: ”Il primo è che, ritenendo assai improbabile il rientro a scuola in condizioni di normalità dopo le vacanze pasquali, anticipare queste vacanze sarebbe un aggravio per i genitori che dovrebbero seguire i figli a casa. Questa azione dovrebbe, quindi, essere supportata da altri interventi che vedono misure di sostegno per i genitori che lavorano soprattutto per le mamme lavoratrici, dal momento che molte donne hanno smesso di lavorare in questo periodo di emergenza sanitaria. Il secondo aspetto è aprire alla possibilità di una riorganizzazione generale della scuola sulla base di quanto già avviene in altri Paesi europei che prevedono interruzioni di una o due settimane al massimo in alcuni periodi dell’anno, accorciando le vacanze estive che in Italia avvengono nel periodo più caldo dell’anno, ma che vedono le strutture scolastiche non ben attrezzate”.

In ogni caso - assicura De Lorenzo - il problema non è tanto assegnare compiti a casa per valutarli al rientro in classe, quanto stare vicini e sostenere i bambini e ragazzi in questo momento difficile e non alimentare una guerra tra diritti, quello alla salute e quello all’istruzione, “perché nei periodi di emergenza come questo è saggio trovare un giusto equilibrio dal momento che senza la salute non si va a lavorare e senza l’istruzione la stessa società è a rischio”.

 


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Roberto Grigoletto

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