Ustionata dall'ex marito recupera il danno con tecnica rigenerativa
Progetto e cure realizzate con l'Università di Verona
VERONA - Un progetto chiamato 'di RigeneraDerma' e il dipartimento di neuroscienze, biomedicina dell'Università di Verona hanno permesso ad alcune donne vittime di violenza, soprattutto domestica, di recuperare i tessuti lesionati. Uno dei casi più difficili trattati è quello di donna di origini indiane cresciuta in Italia, che portava sul volto e sul collo le cicatrici inflittele con un liquido infiammabile dall'ex marito, un uomo indiano impostole dalla sua famiglia.
A distanza di anni da quel drammatico fatto, la donna ha iniziato un percorso terapeutico di 12 sedute con Biodermogenesi, i cui risultati sono stati presentati oggi, mercoledì 17 aprile, in occasione di una conferenza stampa nella sede del dipartimento medico dell'università di Verona. "La cura delle cicatrici - ha detto Andrea Sbarbati, ordinario di anatomia umana - rappresenta una sfida per la medicina, in quanto le terapie attualmente a disposizione non sempre consentono la guarigione dei tessuti lesionati. In particolare l'approccio mediante la terapia con campi elettromagnetici e vacuum rappresenti un efficace metodo per il trattamento di queste patologie.
Gli aspetti etici di questa ricerca sono evidenti e, anche se rappresentano, ovviamente, solo una goccia nel mare di un problema ben più vasto, è comunque importante che la comunità scientifica si impegni su questi temi". Dopo l'incidente la donna aveva subito numerosi interventi chirurgici, grazie ai quali ha recuperato in parte la regolare fisionomia del volto. Permaneva però tessuto cicatriziale fibrotico e deturpante nella parte medio-inferiore del volto e al collo, che è stato trattato con esito positivo.
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